Giovedì 18 Aprile 2024

Maionese impazzita

Roma, 29 giugno 2016 - È evidente che c’è qualcosa che non quadra. O meglio, che quadra diversamente. Come se il voto inglese fosse stato la mano di un croupier che butta per aria il tavolo invece di mescolare le carte. Risultato: quelli che hanno spinto per la Brexit, gli euroscettici, i cosiddetti populisti, ora frenano. Non cambiano idea, per carità. Ma non hanno fretta. Così al Parlamento europeo va in scena l’Europa tradizionale che dice a Sua Maestà, prego si accomodi, e pure in fretta. E quella …alternativa… che ribatte: piano, c’è tempo. E mentre Juncker dà stizzosi segni di vita, 5Stelle e separatisti inglesi vanno a braccetto con i deputati di Marine Le Pen, della Lega e conservatori vari, tra cui quelli di mister Cameron. Un frullato in salsa belga, paese noto per la modestia della sua cucina

Una maionese che solo a prima vista può sembrare impazzita. Da queste alleanze apparentemente fumose, infatti, possono emergere un paio di nitide certezze. Primo. È più facile dare la spallata che rialzarsi e camminare. Tradotto in inglese: è più facile spingere per la exit e vincere pure, che gestire una situazione molto complessa, con le borse che precipitano in un abisso prima di rialzarsi, con Londra che rischia di perdere la sua centralità finanziaria, con i mille intrecci comunitari che si sfilacciano, senza sapere bene se e come possano essere riannodati.

È il vero limite dei movimenti-anti, italiani ed europei: contro tutto, contro tutti, perché sono tutti incapaci, tutti ladri… Musica celestiale per le orecchie della gente invelenita e impoverita dalla crisi. Ma un conto è guidare la ruspa tra gli applausi, altro è gestire la ricostruzione. Da qui l’idea di prendere tempo, di stare a vedere, di valutare i danni. Secondo. Se è vero quello che abbiamo detto, è altrettanto certo che la frenata di chi prima accelerava sta nello stesso disegno: mettere in difficoltà le istituzioni comunitarie che scalpitano, mentre il cavallo britannico non si decide a uscire dal box. Il clima teso di questo sterminato parlamento con alle spalle una sterminata burocrazia, conferma che la tattica ha colpito un nervo scoperto. Il problema è che a forza di colpi d’ascia, e punzecchiature, l’Europa è in rianimazione. Con un’unica soddisfazione: questa volta il malato è talmente grave, che al capezzale i due primari hanno chiamato anche noi.