Venerdì 19 Aprile 2024

Brescia, due classi di soli stranieri. Salvini: "Un tetto alle presenze"

Il leader della Lega: "No agli istituti ghetto da cui gli italiani sono costretti a fuggire"

Stranieri a scuola

Stranieri a scuola

BRESCIA, 15 SETTEMBRE 2015 - IL SUONO della campanella è universale: nessuno ha esitato a entrare in classe quando è suonata. Da lì in poi, però, le cose sono diventate un po’ più complicate. Tra i 35 bambini nelle due uniche prime delle scuola elementare «Manzoni» di Brescia, non c’è neanche un italiano. Diciassette bambini in una classe, 18 nell’altra, tutti stranieri. Un record assoluto, anche per una scuola che, come questa del centro di Brescia, da anni si distingue per l’elevata presenza di stranieri.   PER la precisione, tra i banchi hanno preso posto per il loro primo giorno di scuola alunni di 16 nazionalità diverse, nati da genitori provenienti da Cina, Sri Lanka, India, Pakistan, Moldavia e Filippine. «È la prima volta che si verifica una situazione simile a Brescia», ammette dall’ufficio scolastico provinciale anche il responsabile Mario Maviglia. «Nella scuola un tetto ai bimbi di nazionalità straniera in classe va messo, altrimenti non è buona scuola», accusa il leader della Lega, Matteo Salvini. Che, a proposito del caso bresciano, aggiunge: «Se ci sono delle scuole ghetto dove i genitori dei bimbi italiani scappano, è perché lo Stato deve garantire l’inserimento di alcuni bimbi immigrati tra i bambini italiani». Palpabile la preoccupazione dei docenti dell’istituto. In ansia per le difficoltà di insegnare in classi così variegate (anche se un tetto, per legge, già esiste: ma gli uffici provinciali del provveditorato possono concedere deroghe). «Alcuni bambini sono arrivati in Italia da poco e non parlano la nostra lingua - racconta una maestra -. Speriamo che il provveditorato assegni presto qualcuno altrimenti lavorare così sarà impossibile, e addio a tutti i bei progetti avviati». Ma ormai le classi sono fatte e non si potranno fare cambiamenti in corsa. «L’unica soluzione sarebbe quella di unire le scuole del centro città, dove il numero di stranieri è elevato, sotto un unico istituto», ipotizza Maviglia. Questo per il futuro: e nell’immediato? «Daremo maggiori risorse - continua Maviglia - tra ore e insegnanti, per rendere più facile l’insegnamento». In Lombardia, rispetto all’anno scorso, il numero degli alunni stranieri nelle scuole statali è aumentato: i nuovi ingressi sono infatti 6.458. Su un 1 milione e 185mila studenti delle statali, oltre 181mila sono stranieri e 2.188 sono nomadi. La presenza maggiore di studenti che non hanno la cittadinanza italiana è a Milano e provincia (71.368), dove sono 2.524 in più rispetto a un anno fa. A livello nazionale, stando al Miur, in giugno erano 21.233 i ragazzi stranieri in terza media; 25.940 quelli che daranno l’esame quest’anno; 802.785 gli alunni figli di migranti.