Giovedì 18 Aprile 2024

Brexit, Borse rimbalzano. Milano maglia rosa

Piazza Affarri guida la riscossa, chiudendo a +3% dopo i tonfi di venerdì e lunedì

Una veduta della Borsa di Francoforte (Ansa)

Una veduta della Borsa di Francoforte (Ansa)

Milano, 28 giugno 2016 - Giornata di rimbalzo per i mercati azionari europei dopo il doppio tonfo che ha seguito il referendum inglese sulla Brexit. Mentre Parlamento e Commissione Ue pressano sulla Gran Bretagna perché attivi immediatamente le procedure di uscita dall'Unione, tornano gli aquisti in Borsa, a cominciare dai servizi finanziari, dalle banche e dagli assicurativi: Milano, arrivata a guadagnare oltre il 4%, ha chiuso con un incremento del 3,3% nel Ftse Mib e ha portato il bilancio post Brexit a -13,1% circa. Parigi e Madrid hanno recuperato il 2,6%, Francoforte l'1,9%. A Londra il Ftse 100 ha rimontato il 2,7%. Dietro la ripresa c'è il calo del valore degli assit, che ha reso l'acquisto dei titoli. Inoltre, secondo gli esperti, c'è l'attesa di possibili interventi coordinati delle banche centrali per garantire liquidità sui mercati. In Giappone le autorità hanno preannunciato misure di stimolo e Tokyo, che era in calo, ha chiuso in rialzo. Pesa positivamente anche il dato sul Pil Usa che nel primo trimestre è rivisto al rialzo a +1,1%, sopra attese.

PIAZZA AFFARI - Bene gli istituti di credito, con la performance forte di Ubi Banca (+9%), seguita da Bpm Milano (+5,6%), Mediobanca (+5,8%) e Intesa (+4,8%). Dietrofront sul finale per Unicredit e Bper.

LA STERLINA - Riprende fiato la sterlina: il cambio euro/sterlina è salito a 0,829 da 0,8332 e lo sterlina/dollaro a 1,3312 da 1,3228. 

LE ASIATICHE - Stabile Tokyo (+0,09%), già ieri in rialzo, positive Taiwan (+0,55%) e Seul (+0,49%), debole Sidney (-0,66%). In risalita Shanghai (+0,28%) e Mumbai (+0,2%), ancora aperte insieme a Hong Kong (-0,74%), che si muove però in controtendenza.

BRUCIATI 3 MILA MILIARDI DI DOLLARI - Venerdì e lunedì i mercati hanno pagato un prezzo altissimo dopo il terremoto della vittoria dei 'Leave' e soprattutto le banche hanno lasciato sul terreno oltre il 20% del loro valore, per il timore che un avvitamento degli spread sui debiti pubblici possa intaccare i loro già duramente colpiti capital ratios. Secondo il Financial Times è stata bruciata la cifra record di circa 3 mila miliardi di dollari nelle due precedenti drammatiche sessioni. Oggi i mercati sono riusciti a scrollarsi di dosso le paure, mettendo il turbo, specie nel settore bancario.

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