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Perchè l’olio Mercedes non turba la FerrariLeo Turrini - 29 agosto 2017

La storia dell’olio, già.

Non me ne sto occupando per due ragioni.

La prima.

Trattasi di materia talmente complicata che mi vedo costretto a confessare la mia ignoranza al riguardo.

Ammiro le certezze di quanti sono certi che tra 0,9 o 1,2 passi la differenza tra un mondiale vinto e un mondiale perso.

Noto con piacere che anche molti frequentatori di questo ameno clog possiedono una competenza ‘tecnologica’ fantastica.

Io, quando una cosa non la capisco, mi astengo dal commentare.

Sarebbe regola sacrosanta per argomenti molto più drammatici!

Seconda ragione.

In Ferrari non sono assolutamente turbati (e spero non salti fuori il classico genio a chiedere: ah, ma chi te lo ha detto?!? Come se io dovessi rivelare le mie fonti così, open air, per appagare la curiosità altrui).

Non solo.

In Ferrari (ma chi te l’ha detto?!?, eccetera) escludono anche che la Fia abbia il benchè minimo interesse ad alterare le regole del gioco pro Mercedes.

E in effetti se uno pensa alla gestione e all’epilogo del caso Baku, ecco, intuisce che non siamo in presenza di un complotto demo pluto giudaico massonico. Ma proprio per niente.

Non sarà l’olio a far vincere Hamilton o Vettel.

Dopo di che (e fin qui ci arrivo anche io e immagino ci arrivi anche chi comanda in Fia), secondo me non esiste che due pugili salgano sul ring usano guantoni diversi.

Questa me la sono detta da solo e sono molto orgoglioso della mia saggezza.

Ps. Reitero, per l’ultima volta, l’invito ad ignorare i troll e a moderare il linguaggio quando si hanno opinioni diverse. Per disattivare i commenti qua sotto mi basta un clic e meno male che ho letto la Bibbia, la lezione di Abramo, Born to be Abramo, Elio e le Storie Tese, su, usque tandem abutere eccetera….