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La Ferrari e il futuro di ArrivabeneLeo Turrini - 7 agosto 2017

Continuo a rispondere alle vostre domande.

Con un po’ di pazienza spero di riuscire ad accontentare tutti coloro i quali hanno postato i loro quesiti sotto il mio testo intitolato ‘Aspettando Kubica…’ entro le ore 24 di domenica 6 agosto.

Naturalmente non posso ‘ripubblicare’ i quiz per esteso, anche facendo copia incolla mi ci andrebbero giornate intere e invece questo Clog per me è un divertimento, una esperienza molto fortunata ma che occupa necessariamente uno spazio molto piccolo nel contesto delle mie attività professionali.

Grazie di nuovo a tutti e…andate a cercare la storia della cena 2013 tra Alonso e Raikkonen, forse ne vale la pena.

@gianlu27. Parto dall’ultimo quiz, a proposito di Arrivabene. Allora, lo conosco da un quarto di secolo (aveva ragione Totò: come passa il tempo!). Credo si sia capito, in questa sede e altrove, che gli voglio bene. E’ un uomo timido, anche se nessuno ci crede perché per celare il tratto caratteriale ostenta una aggressività che nell’anima non gli appartiene. Per questo a livello di mass media gode di scarsissimi appoggi, io sono una specie di panda! So quanto ci tenga alla Ferrari: sta lottando per realizzare il sogno di una vita, appena conquistato immagino uscirebbe di scena, felice, al di là della scadenza contrattuale 2018. Ha la tendenza a non fidarsi di nessuno e questo talvolta diventa un limite, perché un capo deve suscitare empatia. Ma è in buona fede, lo era anche quando lo accusavano di parlare troppo, di esporsi troppo. Adesso che ha scelto di fare il muto o quasi, gli rimproverano il contrario! Aggiungo che la Ferrari è cambiata, Marchionne non è Montezemolo, lavorarci è bellissimo ma è anche una esperienza molto, molto dura, soprattutto umanamente. Semplifico: io faccio il tifo per Iron Mauri perché se la Ferrari perde dorme male e se vince è felice come un bambino la mattina di Natale. Non basta? A me sì.  Quanto alle altre tue domande, la riscossa Rossa del 2017 è figlia di tante cose, di sicuro il drastico cambio di regolamenti ha aiutato chi doveva inseguire, con le macchine 2016 non credo sarebbe stato possibile arrivare alla pausa estiva con 4 vittorie e in vetta al mondiale piloti. Sulla Sauber, già ho detto che vorrei fosse il junior team del cavallino, con Giovinazzi e Leclerc a bordo nel 2017.

@luca bacigalupo. Io penso che sostituire Kimi abbia senso solo se fai la scommessa Leclerc, ferma restando la permanenza di Vettel. Altre ipotesi mi rifiuto di prenderle in considerazione.

@MatteoB76. Sull’amico Kubica ho già risposto sopra. Su Neymar a Parigi, cosa vuoi, il mondo è fatto così. Quello del Qatar ha i soldi e per lui spenderne una barcata per un calciatore è come per me e te ordinare un caffè. Io sono uno dei quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo, evidentemente non ci sono riuscito.

@rossofuoco. Sul futuro della F1 in versione ‘vintage’, cioè sganciata dalle tendenze delle nuove tecnologie ‘compatibili’, le nostre posizioni sono simili (vedi risposte nel post precedente). Poi non so se sia una soluzione praticabile, comunque tempo fa qualcuno continuò a produrre dischi in vinile, in era Cd e poi persino in era streaming. E adesso pare che…

@gil. Quasi sempre i piloti sono stati e sono accompagnati da donne esteticamente affascinanti. Da ragazzo adoravo l’eleganza di Marlene, la moglie di Lauda all’epoca del rogo del Ring. Nel presente sono fuori categoria (io) e mi fido del parere di amici più giovani.

@dadde. Sai, talvolta un driver passa per scarso e invece è colpa della macchina che guida. Così, per gioco, citerei come ospiti della mia Isola dei Bidoni il giapponese Nakano, l’argentino Mazzacane, così denominato perché nella pampa pare sterminasse i randagi che osavano attraversargli la strada, e un terzo che non dico perchè siamo amici.

@gianni alesi (079 Max). Beh, al Montana ci possiamo andare anche se non succede quello che desideriamo possa accadere, anche se capisco che 1200 km non sono una passeggiata di salute.

@Jon Bon Jovi. Raikkonen poteva vincwere il titolo 2008 e il titolo 2005. In entrambe le situazioni non dipese da lui. Comunque io sono del parere che i titoli si ‘pesano’, non ci si può limitare a contarli. Kimi e Mansell ne hanno conquistato uno a testa. Non erano e non sono inferiori a gente che ne ha vinti di più.

@Dontropie. Non sono così convinto che l’ibrido, come tecnologia, sia destinato a finire nella spazzatura della storia. L’elettrico ha le sue complessità. Però l’osservazione che poni è fondata. Io insisto con la mia domanda: in un’era di mobilità compatibile, che spazio resterà per le corse, per le competizioni su quattro ruote? Penso anche ai rally, non c’è soltanto la Formula Uno. E’ una domanda ‘filosofica’, me ne rendo conto. E sarà bel dibattito, nel tempo a venire.

@giuseppe. Io mi auguro che Vettel leghi il suo nome alla Ferrari per lungo tempo, con tante vittorie. Cefrte scelte investono anche l’idea che uno ha di se stesso e debbono sempre essere rispettate. Su Sassi, ripeto il concetto. Gli ingegneri vanno e vengono, dalla Ferrari se ne andò persino Mauro Forghieri, poi è un peccato quando un professionista in gamba, legato al marchio, se ne va altrove. Ma una azienda come la Ferrari non può essere messa in pericolo da una o più ‘partenze’, se fosse così vorrebbe dire che non è una grande azienda.

@ale 79. La prima cena Alonso-Raikkonen fu come la scena nello Star Wars del 1977, quando nel bar Solo stende il cacciatore di taglie, stufo di sentirlo blaterare la sua superiorità. La differenza è che Kimi, al contrario di Harrison Ford, è un pacifista e si limitò ad ordinare una vodka. Sulle mie esperienze mistiche, ti farò sapere.

@leonardo. Il mondiale 2017 spero finisca nelle mani di Vettel. Onestamente, ritengo che il favorito rimanga ancora Lewis Hamilton.

@WleRosse. Raikkonen è tornato in Ferrari perché Montezemolo, su sollecitazione di Stefano Domenicali, glielo ha chiesto. E siccome erano stati Montezemolo e Domenicali a comunicare a Kimi, nel corso del 2009, che non c’era più spazio per lui a Maranello, ecco, quella era la rivincita che il Santo Bevitore sognava, il riconoscimento, implicito, che gli era stato fatto un torto. Poi io non so, nel presente, nel 2017, se sia stata una scelta felice, per il diretto interessato. A me pare di sì, dal 2014 i mondiali li ha sempre vinti una scuderia chiamata Mercedes, che con Rosberg ed Hamilton era già a posto coi piloti, nel 2013. Quanto ai miei scritti nei giorni di Suzuka2000, mi piacerebbe un giorno raccogliere in volume i testi che ho pubblicato sui giornali, s’intende quelli più interessanti ‘storicamente’. Tieni presente che i brani per il giornale di carta hanno uno stile diverso da quelli che pubblico sul blog, sono destinati a platee differenti, una massaia o un pensionato sul web non ci vanno. Quindi, può darsi che non ti piacciano.

@incollato. A me non risulta che la Ferrari sia rimasta passiva di fronte agli interventi Fia su talune soluzioni tecniche (fondo, olio bruciato, ect). C’è molta letteratura romanzesca, in proposito! In realtà, per prassi, la Fia e i team ‘dialogano’ e si cerca di arrivare a compromessi che non siano deleteri per l’immagine del campionato (leggi risultati modificati a tavolino) e per la credibilità dell’ambiente. So per certo che Marchionne e Arrivabene hanno difeso e difendono gli interessi di Maranello, immaginare che ottengano sempre ragione sarebbe una assurdità. Quanto a me, tuttavia, è noto che da anni rimprovero alla Fia una linea pro-Mercedes. Sensazione personale. In questo 2017, vedi casino Vettel post Baku, ho avuto l’impressione che qualcosa stia cambiando, a Parigi. Ma magari mi sbaglio e hai ragione tu. Lo scopriremo solo vivendo..

@americo massotti. Benzing è stato uno dei maestri del giornalismo ‘da corsa’. L’ho conosciuto e gli voglio bene. Da bambino lo leggevo sul Giornale di Montanelli. Non capivo niente di quanto sosteneva e continuo a non capirci nulla oggi per mia eslcusiva colpa, Benzing ha una cultura tecnica che a me manca completamente. Quanto al manettino Mercedes, in Ferrari stanno lavorando per noi…

@mumu. In generale in Formula Uno andrebbe drasticamente ridotta l’importanza della aerodinamica, a beneficio di altri fattori. Solo che in tal caso decine e decine di ingegneri resterebbero disoccupati, per tacere degli investimenti nelle gallerie del vento e persino nei simulatori.

@Julio Cesare. Delle coppie Ferrari che ho visto in azione io, facciamo dal 1974 in poi, quella tra Vettel e Raikkonen è di sicuro la meglio assortita, la più equilibrata. Per questo non la toccherei, a parte il discorso Leclerc per il significato di scommessa sul futuro del monegasco.  Su Hamilton la mia opinione non cambia: quando pensa a fare solo il pilota, cioè se lo valutiamo sul piano del talento puro e basta, senza extra e senza team radio e senza coglionate da social, ecco, io lo reputo il più forte. Ma ha anche quei difetti che invece, per fortuna, non macchiano l’immagine di Vettel. Ma sono sicuro che se in un remoto futuro il Nero guidasse per la Rossa, tanti detrattori si convertirebbero, la Ferrari è la Ferrari, il novanta e passa per cento di chi tifa Ferrari lo fa a prescindere dal pilota (quorum ego). Infine, no, quest’anno, 2017, su Mercedes Vettel non avrebbe ucciso il mondiale, perché in almeno metà dei circuiti la Rossa andava più forte. E si è visto.

@Nigel73. Caro amico, accetto tutti gli inviti! E non ti preoccupare, quelli come me e come te troveranno, se necessario, un altro beniamino cui affezionarsi, in pista. Anzi, io ho un mezzo candidato, quando si prende un caffè assieme te lo spiego…

@t.andrea. Sai, di libri sull’automobilismo ne sono stati scritti a centinaia e ancora centinaia. La materia si presta, la tecnica si mischia al lato umano, c’è una componente romanzesca predominante. Per aiutarti dovresti indicare che genere di testi ti interessa, un trattato sulla evoluzione aerodinamica della F1 non è la stessa cosa dei miei libri su Ferrari, Schumacher e Senna! Comunque, potresti partire dai sacri testi di Mauro Forghieri, li trovi su Amazon e sono un misto di entrambe le realtà.