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Ferrari 2018, tutto per una poleLeo Turrini - 4 gennaio 2018

Passando su una passatoia sovrastata da passeri passanti in volo, passo e chiudo.
Cioè, voglio dire questo.
Tutte le analisi-indiscrezioni-ipotesi legittimamente sono buone per riempire gli ottanta giorni, più o meno, che ci separano da Melbourne.
Passo corto o passo lungo?!?
Non importa.
Conviene invece rendersi conto di una verità vecchia come il cucco.
In Formula 1, drs a parte, non si sorpassa.
Io ho una età e c’ero. Se il Mansell-Berger del 1990 in Messico o l’Hakkinen-Schumacher del 2000 in Belgio sono rimasti così a lungo impressi nella memoria, beh, dipende dal fatto che la F1 non è la MotoGP.
Se vuoi il corpo a corpo, semplicemente hai sbagliato pista. O sport.
Così arriviamo al dunque.
Altro che passo corto o lungo.
Nel 2017 la Ferrari ha firmato cinque pole.
Può andare, se altre 15-16 vanno spartite equamente tra altri team.
Ma se tu ne fai 5 e la Mercedes 15, con sorpassi impossibili salvo sorprese alla prima curva, eh, hai perso il mondiale in anticipo.
A Maranello lo sanno e ci stanno lavorando. Su un motore che valga di più, molto di più, sul giro secco.
E tutto il resto è noia.
No, non ho detto gioia (Franco Califano).