Posto numero 17 in classifica. Non sarà un bel numero ma per ora significa salvezza. Se il campionato finisse oggi, il Bologna resterebbe in serie A. Mentre la Juve festeggia lo scudetto anticipato (complice il 4-1 del Catania alla Roma), in coda si sgomita per sopravvivere. Il Livorno travolto dall’Udinese e il Chievo, sconfitto dal Torino, fanno il gioco del Bologna, in attesa che il Sassuolo si misuri martedì sera con la Fiorentina.
Contro il Genoa Ballardini abbandona ogni velleità offensiva, ogni accenno di gioco manovrato per affidarsi a una squadra solida e abbottonata. A sorpresa schiera lo svedese Friberg al posto di Pazienza, mentre Bianchi recupera il suo ruolo di ariete centrale strappandolo ad Acquafresca.
La scelta di Bianchi è mirata a un gioco fatto di rilanci verticali per la testa del centravanti-boa che si spolmona su tutto il fronte d’attacco. Tutti gli altri, Kone compreso, costruiscono una diga mobile per bloccare sul nascere ogni azione genoana. Il piano ha successo al punto che il solo brivido per la porta di Curci arriva al minuto 43 quando il portiere deve uscire a precipizio su Antonelli liberato in area da un rimpallo.
Nella ripresa il Bologna azzera ulteriormente i rischi e anzi prova timidamente a vincere la partita, affiancando Paponi a Bianchi e richiamando in panchina Friberg. Peccato che in questa domenica cruciale Lazaros sia in netto calo rispetto alle ultime esibizioni. Il greco, che è stato per molte domeniche l’anima del Bologna, perde una gran quantità di palloni e insiste in dribbling inutili che espongono la squadra a pericolose ripartenze. Molto meglio Friberg, che confeziona anche un perfetto assist per Bianchi ma il bomber, spremuto come un limone, non inquadra la porta con il suo destro al volo.
Entrano anche Pazienza per Lazaros e Ibson per Krhin nei minuti finali ma il Bologna si ferma a una traversa colta da Kone di testa, peraltro in azione viziata da fuorigioco. Così la vittoria del Catania, che scavalca in classifica il Livorno e sale quota 26 rende cruciale la sfida di domenica prossima al Dall’Ara. Se il Bologna trovasse le risorse per vincere quella sfida, la salvezza potrebbe essere cosa fatta. La squadra rimane povera di qualità e incapace di sviluppare una manovra lineare, ma in una sfida che somiglia a una finale il mestiere di tanti veterani e il cuore del pubblico possono produrre il miracolo di una vittoria.