ELETTRICO, ibrido, metano; motori a benzina e diesel supereconomici. Le nuove tecnologie dell’auto mettono in primo piano il risparmio, mirano a ridurre il consumo di carburante e di emissioni nocive. Battendo la strada della convenienza, strizzano l’occhio ai verdi, in ossequio a una cultura ambientalista che non è più moda, ma strada obbligata per garantirci il futuro.

In questa battaglia c’è chi, come Michelin e Citroen, si è mosso con largo anticipo, promuovendo iniziative come il Week-end verde (giunto alla ventesima edizione), che consentono di centrare il focus sull’evoluzione dell’auto nel rispetto dell’ambiente. Michelin lanciò il primo pneumatico verde proprio vent’anni fa, nel 92, e da quel giorno l’azienda francese si è sempre distinta nei progetti di ricerca che mirano a produrre gomme di alta qualità, capaci di incidere in modo evidente sul consumo di carburante.

Oggi siamo alla quinta generazione di questi pneumatici verdi e un pugno di cifre ci aiuta a capire con quale determinazione venga giocata la sfida tecnologica. Ogni anno Michelin investe 600 milioni di euro in ricerca e mobilita 6mila persone. I collaudi su strada raggiungono al percorrenza di 1,8 miliardi di chilometri all’anno, pari a un giro della Terra ogni 12 minuti. E per ottenere il massimo delle prestazioni, negli pneumatici più evoluti confluiscono ben 500 prodotti diversi.

L’OBIETTIVO del risparmio di carburante si acquisisce aumentando la scorrevolezza della gomma sull’asfalto, ma nessuno potrebbe circolare sulle strade comuni con i morbidi pneumatici slick della Formula 1. Qui si tratta di limitare al minimo la resistenza al rotolamento senza penalizzare la sicurezza dell’auto nè la durata della gomma, esigenze apparentemente inconciliabili. Michelin sostiene di aver realizzato l’equilibrio impossibile con una nuova mescola EcoNgrip, che contiene un composto segreto capace di ridurre il riscaldamento degli penumatici, mentre un secondo sottilissimo strato offre la minima resistenza al rotolamento. E ci sono anche dati precisi sul risparmio di carburante procurato dalle gomme Michelin Energy Saver di quinta generazione: 60 litri su 45 mila chilometri percorsi e 140 chilogrammi di CO2 in meno. Insomma la delicata partita contro la crisi si gioca su più tavoli e dentro l’industria automobilistica ciascuno può mettere il suo mattone. Se al risparmio concorrono anche le gomme, sarà più facile vincere la battaglia.