Non sono abbastanza preparato sul piano politico per entrare con un’opinione compiuta nella polemica sul muro che il presidente degli Stati Uniti vuole potenziare, al confine con il Messico. Sul piano etico, sono della razza di quelli che sperano sempre di vedere costruire ponti e non muri, soprattutto quando si tratta di confini tra civiltà e persone. Ma mi fermo lì per non dare il via alla solita cagnara senza vero confronto e quindi inutile tra buonisti e giustizialisti, ecc.

Mi limito solo a ricordare che in questo blog si è parlato diverse volte, per esempio qui del muro in questione, quando Trump non era neanche un’eventualità politica, e delle partite di pallavolo giocate con il muro come rete, tra Messico e Usa. Lo chiamano Wallyball, e non so se sia sovversivo come racconta Piera Lombardi qui, ma di sicuro a me piace.