Palazzo San Carlo, qui vive il cardinale Bertone

ATTICI DA NABABBI E MEGA CENE, DOLCE VITA ROMANA DEI CARDINALI

Articolo pubblicato sul Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 2 aprile 2016

Giovanni Panettiere
CITTÀ DEL VATICANO

 

C’È UN PAPA, che si accontenta di vivere in un residence, e vi è una schiera di cardinali che, nonostante lo stile sobrio del vescovo di Roma, non rinuncia alla spaziosità di un attico dentro le mura vaticane. Una trentina di principi della Chiesa, a sentire l’ex segretario di Stato, il salesiano Tarcisio Bertone, finito ancora una volta nella bufera per la vicenda della ristrutturazione del mega appartamento – circa trecento metri quadri di proprietà del Governatorato vaticano – in cui vive a palazzo San Carlo, due passi appena dalla Domus sanctae Marthae dove alloggia Francesco.
Su quei lavori ‘a cinque stelle’, con tanto di marmi pregiati, rifiniture extra lusso e terrazzo panoramico, la magistratura vaticana ha aperto un’inchiesta. Per ora gli indagati sono due fedelissimi di Bertone, Giuseppe Profiti e Massimo Spina, entrambi accusati di peculato per aver pagato la ristrutturazione – 422mila euro – con i soldi della Fondazione Bambino Gesù di cui erano dirigenti. Dal canto suo il cardinale, che, dopo lo scoppio dello scandalo attico – in cui vive con tre suore e una segretaria –, dispose una donazione da 150mila euro in favore dell’ospedale pediatrico, respinge ogni insinuazione sul fatto che sapesse, o peggio, del pagamento a suo favore: «Non me ne vado da qui, non la do vinta a quelli che mi attaccano. Ci sarà una trentina di cardinali che vive in appartamenti anche più grandi. D’altra parte che si può fare, ricavarne dei monolocali?».

CHI LO SA non siamo architetti… Quel che è certo è che nel suo libro Avarizia il giornalista Emiliano Fittipaldi, co-imputato nel processo Vatileaks 2, passa in rassegna tutta una serie di immobili extralarge abitati da principi della Chiesa. Appartamenti con doppi saloni, stanze da letto, tre bagni, cappelle private, studi e uffici.
Come quello in cui soggiorna il prefetto emerito della Congregazione per i vescovi, il cardinale Giovanni Battista Re. Trecento metri quadri e un terrazzo privato che si affaccia sulla Stazione vaticana dove il prelato amava ricevere a cena amici di calibro come l’ex numero uno di Bankitalia, il legionario di Cristo Antonio Fazio. Non se la passano male neanche i porporati Giuseppe Versaldi, al vertice della Congregazione per l’Educazione cattolica, Mauro Piacenza (penitenziere maggiore) e Fernando Filoni, prefetto di Propaganda fide: per tutti trecento metri quadrati calpestabili. Gli affitti sono gratuiti, ma i costi di gestione sono in capo ai cardinali che ogni mese incassano un assegno da 5-6mila euro.

CHI si può permettere un attico in viale Vaticano di cinquecento metri quadri – divisi però tra residenza e ufficio – è l’85enne Camillo Ruini, per un ventennio a capo dell’episcopato italiano. Ma il recordman del lusso dentro le mura leonine è sicuramente l’australiano George Pell, dal 2014 numero uno della Segreteria per l’Economia. Al netto di una residenza da trecento metri quadri nella torre San Giovanni, nel verde dei giardini vaticani, il cardinale, di recente al centro di uno scandalo pedofilia in Australia, è passato alle cronache per le spese pazze di inizio mandato. Vestiti su misura, voli in business class e persino un sotto lavello in oro massiccio. Roba da mandare su tutte le furie Francesco che, mese dopo mese, l’ha depotenziato.

Twitter: @panettiereg25

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