SALVINI continua a mietere consensi e percentuali, ed è sempre più solo… Un leader scomodo, per il management della Lega che non ha messo nel cassetto le sue ambizioni, e che vuole mediare. Soprattutto Roberto Maroni, governatore in Regione con un’alleanza di centrodestra che comprende Ncd, invisa al giovane segretario, si considera il nome ideale per guidare il partito unico nazionale che si sta formando. Di qui l’asse con Silvio Berlusconi per convincere Matteo a mettersi in gioco per coronare quello che, per sua stessa ammissione, è il sogno di una vita: fare il sindaco di Milano. Non è impresa facile. Salvini non è certo vaso di coccio tra vasi di ferro, anzi. È temprato nell’acciaio puro della militanza leghista. E tiene duro, com’è abitudine dei grandi del Carroccio. Ma paga diversi pegni. Tanto per cominciare domenica, al Congresso della Lega Nord Lega Lombarda che si terrà all’hotel dei Cavalieri, sarà votato il nuovo segretario provinciale. E a essere incoronato non sarà il candidato di Salvini, l’ex assessore provinciale Stefano Bolognini, ma Davide Boni, ex assessore e poi presidente del Consiglio regionale rimasto travolto dall’inchiesta sui finti rimborsi e anche da un’accusa di corruzione. Boni, 25 anni di militanza, rassegnò subito le dimissioni, ma le principali accuse contro di lui nel frattempo sono state archiviate. Una nomina che non premia però la corrente salviniana. E non c’è da stupirsi, visto che il segretario continua a correre, per moltissimi versi, da solo. «Io candidato sindaco a Milano? Cerco qualcuno migliore di me», continua a ripetere come un mantra per esorcizzare le pressioni di parte dei suoi e di FI. Ma sull’ipotesi Maurizio Lupi, che pure piacerebbe tanto a Maroni, sembra irremovibile: «Se c’è Alfano non ci sono io, preferisco perdere due voti…». Intanto però il coordinatore regionale, il salviniano Paolo Grimoldi, la butta lì: «Mettiamo Lupi al posto di Alfano…». Segno forse che, pur di non restare inchiodato a una corsa a Palazzo Marino che potrebbe anche vederlo perdente, in ogni caso non più spendibile per altri orizzonti, Salvini potrebbe ingoiare l’amaro boccone del ciellino Maurizio Lupi candidato di centrodestra alle prossime comunali. Di sicuro ha già lasciato intendere di considerare irricevibili altri nomi tra quelli circolati: Mariastella Gelmini, Giulio Gallera, Paolo Romani. Se non si candiderà lui, comunque, sarà il capolista della Lega nella lista delle Comunali.