CI SONO molti motivi per riservare un degno tributo a Italo Pietra. Per esempio per le azioni da comandante delle brigate partigiane dell’Oltrepò che per prime entrarono a Milano, il 27 aprile 1945. Oppure per la sua attività di giornalista e scrittore. A noi piace ricordarlo anche e soprattutto come direttore del «Giorno». Direttore importante. Perché rimase al timone del quotidiano dodici anni. E perché, sotto la sua guida, il «Giorno» lanciò giornalisti destinati a fare la storia di questo mestiere in Italia. Un nome su tutti, Giorgio Bocca. Che riconobbe sempre in Italo Pietra il suo maestro. Il Comune di Milano, per la verità non senza qualche ritardo, ha deciso di intitolare a Italo Pietra i giardini pubblici di corso Indipendenza. Un omaggio dovuto, visto lo spessore del personaggio. E anche atteso da tempo, visto che l’idea di un riconoscimento al comandante Edoardo – nome di battaglia del futuro direttore del «Giorno» – girava già all’inizio della legislatura che ora si sta chiudendo. È comunque una bella notizia. Per noi del «Giorno », per chi ha avuto modo di leggere gli scritti di Pietra e i reportage delle firme da lui scoperte. Bocca, come dicevo, ma anche Alberto Arbasino, Bernardo Valli, Giampaolo Pansa, Tiziano Terzani. Sottotenente degli Alpini alla campagna d’Abissinia, Pietra combattè da tenente sul fronte greco-albanese e per due volte fu decorato al valor militare. Partigiano durante la Resistenza, incrociò il suo destino con quello di un altro grande comandante: Enrico Mattei. Il fondatore dell’Eni e del «Giorno», quotidiano che Pietra si trovò a dirigere dal 1960 al 1972. Ci piace, dunque, che il riconoscimento del Comune di Milano cada proprio ora che ci accingiamo a celebrare i sessant’anni del «Giorno». Festeggiare quest’anniversario così importante significa, per noi, sottolineare una volta di più il significato del legame con i lettori e con il territorio. Ribadire la sovranità di un’informazione puntuale, libera, vicina alla gente e alle sue istanze. E, come ai tempi di Pietra, continuare a innovare e modernizzare. La grande vocazione di questo giornale. [email protected]