Trip hop. Il viaggio è ancora un’emozione a vent’anni da quell’etichettatura posta sulla musica di Bristol? Certo, Karmacoma dei Massive Attack si mantiene ancora bene. Con struscio o senza struscio della puntina sul vinile. E si mantiene meglio ancora ascoltandola nel remix che fecero gli Almamegretta per i quali gli stessi Massive Attack dimostrarono inaspettata devozione che poi si sarebbe tradotta in altri lavori sull’asse Napoli-Bristol (o Londra). Ma questa è un’altra storia. Se il remix è ciò che più di personale un artista possa fare su una canzone altrui, in tempi di sharing economy e di condivisione di qualsiasi cosa, i Massive Attack, in attesa di tornare in Italia, fanno un passo deciso in avanti. Hanno realizzato un’app e così uno, giustamente, direbbe: “Dov’è la novità?”. Lo fece un lustro fa, quando ancora le app non erano così diffuse, anche Bjork ma allora era un’illustrazione artistica di quello che sarebbe stato il disco. I Massive Attack si spingono più in là. Nell’app mettono a disposizione tre tracce che dovrebbero (condizionale d’obbligo) finire nel prossimo disco. E nel metterle a disposizione nella suddetta app danno la possibilità all’utente di sincronizzare le tracce con la propria fotocamera, la propria geolocalizzazione e anche il battito, tutte funzioni del proprio smartphone. Ne esce fuori qualcosa in più di immagini che scorrono con la musica in sottofondo. Un vero e proprio remix 3.0 che sicuramente un po’ estranea lo stesso utente/ascoltatore anche se si ritrova di fronte il più statico degli scenari. Nell’era dello sharing più condivisione di così. Un viaggio emozionale. Il trip hop è ancora vivo, anche se non sono più le puntine che strisciano e fanno solchi sul vinile a dettare la linea alla canzone e al remix.