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Firenze, 17 ottobre 2017 – Articolo pubblicato su “La Nazione” di oggi.

L’ermetismo a Firenze

Il 2014 costituì per la cultura letteraria nazionale e per Firenze una ricorrenza significativa. Un anno coniugabile in senso anniversario non solo con la nascita di Mario Luzi, ma anche con quella di altri due importanti poeti fiorentini del nostro Novecento quali Piero Bigongiari e Alessandro Parronchi, personaggi a Luzi legati fin dagli anni giovanili, oltre che dall’amicizia, da una condivisa appartenenza alle vicende dell’ermetismo.

Una Firenze che all’insegna della grande letteratura fece a suo tempo, e cioè negli anni Trenta, storia, e che grazie all’operosa intraprendenza di Anna Dolfi fu tre anni fa oggetto di ben cinque giornate di studio, con un congresso internazionale svoltosi tra Palazzo Vecchio, Università e Gabinetto Vieusseux.

Di quelle dense giornate sono apparsi gli atti per i tipi della Firenze University Press e la pubblicazione dà ora luogo a una tavola rotonda con dibattito dal titolo “L’ermetismo: maestri e protagonisti” nell’Aula Magna del Rettorato in Piazza San Marco. Vi parteciperanno – dopo i saluti di Luigi Dei, Cristina Giachi e Andrea Novelli e coordinati da Anna DolfiEnza Biagini, Clelia Martignoni, Maria Carla Papini e Silvio Ramat. L’appuntamento è per stasera alle ore 16.

Marco Marchi

Avorio

Parla il cipresso equinoziale, oscuro
e montuoso esulta il capriolo,
dentro le fonti rosse le criniere
dai baci adagio lavan le cavalle.
Giù da foreste vaporose immensi
alle eccelse città battono i fiumi
lungamente, si muovono in un sogno
affettuose vele verso Olimpia.
Correranno le intense vie d’Oriente
ventilate fanciulle e dai mercati
salmastri guarderanno ilari il mondo.
Ma dove attingerò io la mia vita
ora che il tremebondo amore è morto?
Violavano le rose l’orizzonte,
esitanti città stavano in cielo
asperse di giardini tormentosi,
la sua voce nell’aria era una roccia
deserta e incolmabile di fiori.

Mario Luzi

(da Avvento notturno, 1940)

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