I danni collaterali di like e views, informazione distratta e modaiola, vi hanno portato a credere che terra è piatta come la tavola e la padella e che il cibo ruota intorno alle stelle Michelin. Vi racconto spesso storie di chef stellati straordinari, ma ho sempre pensato che il loro talento parta sempre dalla cucina di tradizione di una donna di casa, da una trattoria di famiglia, dal territorio. Dai Gran Tour l’Italia era ed è il Paese delle Trattorie, impossibile o quasi mangiar male, biodiversità ruvida a volte, un unicum nel mondo conosciuto. Spesso vicino alla dieta mediterranea, quindi prima sano che buono. Non posso che applaudire quindi Davide Paolini che porta la cucina concreta delle Premiate Trattorie Italiane a Milano Golosa 2017, dal 14 al 16 ottobre a Palazzo
del Ghiaccio, con nove show cooking e ricette della tradizione. Che è poi quel che ci hanno raccontato in tv e sulla Terza Pagina del Giorno Soldati, Veronelli e Brera. E cucinato Alfredo Valli al Gran San Bernardo.

«La collaborazione con le Premiate Trattorie Italiane – spiega Davide Paolini – è un omaggio alla tradizione e al territorio. Ricette che sono state tramandate di generazione in generazione e che rappresentano qualcosa in più del semplice mangiare bene». Le Premiate Trattorie sono dieci e saranno presenti Boivin di Levico Terme, Trattoria Visconti di Ambivere, Antica Trattoria del Gallo di Gaggiano, Caffè a Crepa di Isola Dovarese, La Brinca di Ne’ (Genova), Da Amerigo 1934 di Savigno, Antichi Sapori di Andria, La Locandier di Bernalda, Hostaria Nangalarruni di Castelbuono. Qualche piatto. Sabato 14 alle 13 i casoncelli della nonna Ida, chef Fiorella Viconti, della Trattoria Visconti, la cassoeula di Paolo Raina dell’Antica Trattoria del Gallo. Domenica
alle 18 i marubini asciutti con ragù di verdure e fonduta di provolone DOP del Caffè La Crepa. Lunedì 16 alle 11 Da Amerigo 1934 presenta la zuppa imperiale in doppio brodo reale; alle 13 i funghi di bosco gratinati, con verdure di campo, ricotta fresca e caciocavallo affumicato dello Chef Giuseppe Carollo dell’Hostaria Nangalarruni. Del resto riparliamo alla prossima.