I defibrillatori automatici esterni, obbligatori dal 1° luglio in tutti i luoghi dove si fa sport, salvano vite umane almeno 14 volte su 15. Lo studio, presentato al congresso di cardiologia Esc in corso a Barcellona, evidenzia che l’indice di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco trattato tempestivamente ha raggiunto il 93% di esiti favorevoli nei centri dotati di defibrillatore contro il 9% dei centri che non ne erano forniti. «La morte cardiaca improvvisa è una causa principale di morte in Europa, che colpisce ogni anno più di 300.000 persone», ha dichiarato il primo autore dello studio Diego Penela, cardiologo dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, Piacenza, Italia. I defibrillatori possono essere utilizzati da personale sanitario formato ma, in situazioni di emergenza, anche da persone non addestrate. Più è vicino lo strumento più aumenta la probabilità di sopravvivenza. E il cuore ringrazia.