Gianni Morandi: voto 6+. La conduzione appare più fluida forse perché gli ospiti della terza serata erano colleghi e dovevano solo cantare, quindi l’eterno ragazzo con loro si sentiva più a suo agio. Decisamente da migliorare l’inglese, almeno qualche domanda agli ospiti stranieri la poteva fare invece di balbettare poche e sconclusionate parole.

 

Rocco Papaleo: voto 6,5. Ormai il suo ruolo è chiaro: la valletta del festival è lui. Certo non ha i tempi del grande show televisivo di prima serata (e nemmeno di seconda), ma gli va ascritto il merito di essere riuscito a far fare le foche (o i pinguini) a tutta la platea dell’Ariston, dirigenti Rai compresi. Il suo “adesso, vergognatevi” (rivolto a questi ultimi in particolare) incarna sicuramente il sentimento di molti cittadini che pagano il canone e che spesso sono costretti a sorbirsi trasmissioni scadenti o riproposizioni di vecchi telefilm per mancanza di nuove buone idee.

 

Ivana Mrazova: voto 4,5. In realtà ancora una volta avrebbe meritato un n.p., ma a questo punto viene davvero da chiedersi quale sia il suo senso sul palco dell’Ariston. Lasciando perdere la papera con “morriccione” (invece di Morricone), la ragazza finora non ha dimostrato grande presenza scenica. Nessuno contesta la sua bellezza, ma qui non si tratta di calcare una passerella indossando splendidi abiti. Sanremo è un’altra cosa e forse qualcuno glielo dovrebbe spiegare.

 

I duetti: voto 7,5. Una scelta azzeccata, finalmente. La serata-tributo ha il merito di aver portato al festival grandi artisti internazionali e di averli fatti esibire in medley molto interessanti. Un plauso speciale sia alle accoppiate Nina Zilli-Skye e Noemi-Sarah Jane Morris sia a Noa che, con la sua  splendida voce, ha reso un sincero omaggio alla musica napoletana.

 

Twitter @danylag

Diamanti e Bigodini è anche su Facebook

Per leggere i vecchi post: http://club.quotidiano.net/lagana