Sono 4.811 gli accademici cacciati da 112 università con decreti dello stato d’emergenza in Turchia, dichiarato dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016, per sospetti legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen.

Almeno 115 degli accademici cacciati ieri erano tra i firmatari dell’appello dello scorso anno degli ‘Accademici per la pace’, che criticava l’impatto delle operazioni militari di Ankara contro il Pkk nel sud-est a maggioranza curda.

Complessivamente, nelle purghe post-golpe in Turchia oltre 40 mila persone sono state arrestate e 130 mila cacciate dalle pubbliche amministrazioni.

Insomma, davvero un Paese democratico. Rispettoso dei diritti umani. Specie di quelle dei curdi e dei laici. Il posto ideale dove mandare i migranti che fuggono da guerre e miseria