Mentre il Motomondiale, in Texas, confermava la forza, divertente e dirompente di Marquez, e rilanciava le quotazioni di Dovizioso e della Ducati, io ero in Francia, località Saint Jean du Gard, poco lontano da Montpellier per assistere dal vivo a una delle competizioni che fino a quando non la scopri e la tocchi dal vivo, non puoi sapere che cosa ti perdi.
Era là, insomma, che si rimetteva in moto (nel vero senso della parola) l’Europeo di velocità in salita di automobilismo. Gare sempre al limite, su tratti di bellezza naturale stupendi, con i pista piloti che sanno bene come fare a regalare sensazioni forti.
Ero là al Col Saint-Pierre (questa la strada in montagna che da’ il nome alla tappa internazionale della manifestazione), dove a vincere è stato ancora una volta il campione (d’Europa e d’Italia) in carica, Simone Faggioli.
Fiorentino e spietato (ovvimante in gara) la storia di Faggioli è di quelle da raccontare, da scoprire e da tramandare.
Vince e stravince da anni, Faggioli. Fino alla stagione sulla sua Osella e adesso sulla francese Norma. A lui l’applauso per un week-end degno dello spettacolo regalato da Marquez in Texas. Complimenti.