No, non mi serve un orologio. Neanche l’annunciato gioiellino di Apple, Samsung o Google, che a quanto pare hanno deciso tutti insieme che è questa la nuova frontiera del gadget digitale (da sfruttare per la prossima stagione natalizia).

Premesso: non sono una fan degli orologi. C’è chi spende migliaia di euro in modelli di super marca, chi ne spende poche decine per quelli di plastica. Non appartengo a nessuna di queste due categorie, e neanche a quelle di mezzo. Il mio ultimo orologio si è rotto irrimediabilmente nel 2007, e da allora ho scoperto che fra smartphone, computer, auto, ecc ecc sono circondata da strumenti che mi dicono che ora è (e alcuni fanno anche altre cose: timer, cronometro, ecc). E ho diversi ‘device’ (‘aggeggi’) sempre a portata di mano, che mi permettono di ascoltare musica, guardare la posta, giocare a Candy Crush, twittare e andare su Fb, ecc ecc sempre e comunque.

Però so già come andrà a finire. Una scusa ce l’ho: mi occupo (anche) di tecnologia, non posso non avere una ‘conoscenza diretta’ del prossimo cult. Ecco, un orologio mi serve proprio…

 

PS = Dieci e lode ai soliti esperti di marketing che anche in questo caso hanno ‘creato un bisogno’ inesistente.