Pensavamo di averlo perso per sempre, smarrito nelle sue elucubrazioni che sovente lo hanno condotto a pubblicare album poco limpidi , invece Joe Jackson è tornato con un buonissimo disco, ‘Fast forward’. Energia e poesia spartite in 4 capitoli registrati in 4 città diverse: New York, Amsterdam, Berlino e New Orleans (sì, niente Inghilterra per l’albionico Joe). Ascoltate il violino di Regina Carter in ‘Fast forward’, quasi un assolo di chitarra, perdetevi nell’infinita dolcezza di ‘The blue time’, fra assoli di chitarra e di tromba smarriti in un’atmosfera fatata. Col tempo Joe ha capito che è meglio non essere perennemente protagonista della  propria musica, musica che sa comporre egregiamente lasciando spazio anche agli altri, come aveva fatto con  Marianne Faithfull in ‘Love got lost’ in ‘Night and day 2′. E’ un piacere riascoltare quella voce insolente e quel piano dal suono puro che ti introduce in un labirinto dove la canzone è un’arte, a volte quasi cabarettistica