Gent.mo signor DE CARLO dott. Cesare.

L’Italia è un paese ben strano, è purtroppo nella norma ormai, che media e cittadini “uomini della strada” si scandalizzino per un bruscolino negli occhi della Democrazia e non facciano caso alla trave che invece quello stesso occhio ha da molto tempo.
Mi spiego meglio: qualche tempo fa, una sentenza della magistratura ha certificato la nullità delle elezioni per la Regione Lombardia del 2010 perché c’era stata la falsificazione di circa 900 firme. Non entro nel merito del fatto che tale annullamento è stato pronunciato esattamente due anni e mezzo dopo le dimissioni dell’Amministrazione eletta sulla base di quell’elezione.

Non mi soffermo neanche sul fatto che 900 firme fasulle abbiano portato all’annullamento di un voto esercitato da circa 5 milioni di lombardi e che lo scarto tra i due candidati maggiormente votati, sia stato di oltre 1,1 milioni di voti, perché bisognerebbe entrare nel merito di troppi elementi, mi limito quindi (restando nel merito) a sottolineare come da più parti (media ed altro) si sia evidenziato con gran rumore, la perdita di democrazia dovuta a quella “truffa” e si sia deprecato la lungaggine per arrivare a sentenza.
Osservazioni molto valide, che faccio mie, perché ritengo che violare le regole, quali esse siano, sia un atto di prevaricazione nei confronti di chi invece le rispetta e sia inoltre il comportamento di chi si ritene al disopra delle norme che regolano il vivere civile: adesso è una firma falsa, dopo può essere un qualsiasi altro ambito di illegalità.
La mia meraviglia quindi non è legata a quell’alzata di scudi, ma al fatto che quegli stessi personaggi, quegli stessi media, da anni, ed ancora adesso accettano e trovano normale, quanto succede nel nostro Paese sul piano del viver democratico:

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha cassato in buona parte la Porcellum per incostituzionalità, risulta che l’Italia ha avuto eletti ben due Parlamenti con una legge elettorale incostituzionale (non stiamo parlando di 900 firme false). Tali Parlamenti eletti violando diritti costituzionali, hanno a loro volta eletto tre presidenti della Repubblica, (uno per due volte), i quali hanno nominato, in maniera anomala (pressioni internazionali) tre presidenti del Consiglio il primo/secondo, mentre il terzo si è limitato a riconoscere come tale il Presidente del Consiglio già in carica, che invece per ragioni di corretteza istituzionale avrebbe dovuto dimettersi, per poi avere eventualmente il reincarico.

L’ultimo presidente del Consiglio (oltrettutto) non parlamentare, che alla testa dei suoi ministri per la maggior parte tecnici (9 su 17 componenti totali), sta rivoluzionando in maniera sostanziale la Costituzione, riducendo in maniera abnorme la democrazia partecipata travasando una parte preponderante del potere sovrano, dall’ambito del Popolo che attualmente lo detiene tutto, a chi secondo la nuova Costituzione nominerà (secondo criteri clientelari) istituzioni che precedentemente venivano elette direttamente dal Popolo (allora, ancora sovrano).

Di fatto secondo quanto è prefigurato nel nuovo testo (minuscolo voluto) il popolo (idem) eleggerà i componenti della Camera dei Deputati, i Presidenti delle Regioni ed i rispettivi Consigli, i Sindaci ed i Consigli Comunali. Senato, Province o come si chiameranno le nuove realtà rientreranno nella tanto fino ad adesso vituperata categoria “dei nominati”.

Se a queste considerazioni, uniamo il fatto che la nuova legge elettorale, per garantire la governabilità è finalizzata per dare la maggioranza assoluta ad un partito o ad una coalizione che raggiunga una soglia alta ma non invalicabile, si corre il grave rischio che tutto il potere si concentri in un partito e/o (ancora più grave) in una sola persona. E’ veramente assurdo che un Parlamento delegittimato dalla sentenza anti porcellum, possa stravolgere nel silenzio generale, il testo lasciatoci dai padri Costituenti. Testo che sicuramente è da moltissimo tempo obsoleto e che necessita di una radicale riscrittura, ma che meritava, anche per rispetto a chi lo ha elaborato, “dei padri riscrittori” nella pienezza delle loro prerogative legali ed costituzionali.

Mi chiedo che autorevolezza può avere l’Istituzione Parlamento che fin da quando è stato votato non aveva titolo per essere eletto dato che lo strumento utilizzato per formarlo, era incostituzionale. Ricordo che per 900 firme false, le elezioni regionali lombarde sono state ritenute nulle, vorremmo pensare che il fatto che la legge elettorale sia incostituzionale, conti meno di quelle ormai famose 900 firme?
Altra colonna portante di quel castello di depotenziamento del Popolo Sovrano, è l’italicum, che è pensato per concretizzare quanto più sopra già indicato, cioè, dare tutto il potere ad unica parte.

Pur conscio di essere ridondante, ribadisco che ci troviamo davanti ad un tentativo di perpetuazione nel potere di una maggioranza parlamentare non uscita dalle elezioni (quindi non determinata dal Popolo Sovrano), ma frutto di alchimie di bassa lega (con transfughi, trasformisti e nuovi redenti), il tutto aggravato dal fatto che tutti gli attori di questa tragedia (Presidenti della Repubblica compresi) sono privi di legittimità Costituzionale in conseguenza di una sentenza della Corte Costituzionale.
Chiudo con tre considerazioni:

– I favorevoli all’italicum, riflettano bene, sarebbero tranquilli se le elezioni venissero vinte dal partito del web, o dal giaguaro non smacchiato?

– L’italicum, anche se dovessero risultare emendati gli altri elementi di incostituzionalità emersi dalla sentenza della Corte, perpetua comunque l’abolizione dell’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge (Art. 3) e cancella l’eguaglianza del voto fra i cittadini (Art. 48), punti cardine di una democrazia partecipata, risultando pertanto egualmente incostituzionale.
Alla fine del tutto avremmo che delle istituzioni prive di legittimità, cambiano le regole e consegnano il potere ad una nuova istituzione con legittimazione a tempo (in attesa di sentenza della Consulta)!

– Al proposito di legge elettorale, faccio presente ai sostenitori dell’uninominale a
due turni, che in Francia il partito che da solo, al primo turno, ha preso la
percentuale più alta (il 25%), al ballottaggio non ha vinto un solo dipartimento a
fronte dei 106 nei quali si è votato.

Pensavo di affrontare altre tematiche inerenti a quanto illustrato, ma mi sono reso conto che ho già superato il mio limite di tolleranza all’illegalità, quindi mi fermo come unica possibilità di difesa.

Ringraziando per la cortese attenzione, distintamente la saluto.
Romolo Rubini

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Caro Rubini,
gli italiani, come i russi, sono dotati di grande sopportazione. E come i russi vivono in una semidemocrazia. Con una differenza: i russi ne sono consapevoli e apparentemente danno a Putin un consenso che supera l’80 per cento.

Gli italiani no. Credono di vivere in una autentica democrazia rappresentativa. E non si rendono conto o si sono rassegnati ad avere capi di governo nominati al di là e al di sopra di verifiche elettorali. E i sondaggi? Beh, i sondaggi, presumibilmente meno inaffidabili di quelli russi, sono considerati una pura curiosità. Non un’indicazione di un voto che non arriva mai.