Caro De Carlo,
ho letto il suo commento sulla Siria e sull’inazione di Obama, che ha portato Al Qaeda a diventare la componente predominante della ribellione contro Hassad.

Vorrei dare a lei e ai lettori del blog un po’ di background sulla situazione gepolitica della regione. In primo luogo, c’è il disegno saudita di ricreare il Califfato, che ha esteso per quattro secoli il predominio sunnita su MO fino al sud della Spagna con El Andalous. Tale disegno data dagli Accordi di Taef del 1989, che, con la caduta dell’URSS, hanno posto fine alla guerra civile in Libano e imposto una nuova Costituzione che ha ridimensionato il potere dei cristiani, e Hariri, uomo di Feisal, come Primo Ministro.

Hariri ha ricostruito il paese, moltiplicando la sua fortuna personale, dandogli un’impronta sunnita.
Teheran vi si è opposta aiutando la comunità shiita del Libano, Hezbollah (Partito di Dio) e sostenendo la minoranza alawita (Hassad padre e, ora, figlio) in Siria. La Siria ha eliminato nel febbraio 2005 Hariri, per tema acquistasse troppo potere. Per ora il sunnismo sta crescendo e ne stanno facendo le spese soprattutto i cristiani: drasticamente ridotti in numero in Iraq (dal 20% con Saddam a meno del 10%), in Libia e, ora, in Siria.

Ecco perché l’Occidente cristiano ha sempre sostenuto le dittature mediorientali, perché erano laiche e aperte verso le differenze religiose. Quella saudita è stata sostenuta per il petrolio.

Ora questo interessa meno e dovremmo stopparla in Siria, ove i suoi mercenari, come lei scrive, sono un’accozzaglia di prezzolati che uccidono e saccheggiano facendo persino rimpiangere alla popolazione siriana la brutalità degli Hassad.
Come mai stanno spingendo milioni di profughi fuori dal paese (pur essendo vasta la Siria) e, soprattutto verso Libano e Giordania? Nel primo per eliminare definitivamente i cristiani e, nella seconda, per far cadere la dinasta haschemita contraria al waabismo.
Sarà, poi, la volta di Israele, che sta cercando di convincere Washington ad intervenire in Siria con una Conferenza di pace prima che cada Bashara.
Cordialmente,
Franco Mistretta

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Precisazioni interessanti provenendo da un grande diplomatico che è stato, fra l’altro, Ambasciatore Italiano in Libano e dunque conosce bene i retroscena dell’intero Medio Orienta. Senza esagerazioni possiamo dire che in quell’area da oltre mezzo secolo si consuma la crisi più intrattabile del mondo moderno, all’origine – come ben sappiamo – di tanti nostri guai. In primo luogo del terrorismo islamico, di cui è stata la culla storica.