Il momento più bello della giornata, per me, è quando passa l’infermiera del te’ perché mi porta sempre due biscotti tondi e grandi. Uno lo inzuppo, l’altro lo nascondo nel cassetto appena l’infermiera del te’ esce dalla porta dopo aver sorriso e avermi rassicurato: mangia con calma, torno dopo. Avvolgo il mio biscotto nel tovagliolo di carta, e lo mangio più tardi. Secco. Non è che sia vietato nascondere la merenda, ma a me così pare più buona. E la mamma, ogni volta, sorride. Qui nel reparto dei piccoli ognuno ha il suo momento più bello della giornata. Per Pietro, che è quello con i capelli scuri scuri e il pigiama con gli aeroplanini, il momento più bello della giornata è la mattina quando arriva il nonno con quei due baffi all’insù, bianchi bianchi come lo zucchero filato che mangio al lunapark: gli porta sempre tre bustine di figurine dell’album dei calciatori. L’altro giorno gridava perché aveva trovato uno che si chiama Totti. Deve essere importante questo Totti perché Pietro era proprio felice. Ora gliene mancano nove. Per Angela il momento più bello della giornata è quando sua sorella Giovanna passa a salutarla di ritorno da scuola. Giovanna è bella e io mi incanto sempre a guardarle le unghie delle mani. L’altro giorno erano blu con il disegno di un fiorellino bianco e un brillantino al centro. Un po’ più piccolo di quello che le sta appiccicato al naso come una lacrima che si è incastrata proprio lì. Giovanna appoggia lo zaino ai piedi del letto di Angela, e tira fuori un quaderno a quadretti, quello di matematica, e l’astuccio con le penne colorate. E si mettono a disegnare, insieme, Angela e Giovanna: principesse, castelli, fiori, nuvole e delle strane rondini striminzite a forma di V. Io di rondini fatte così non ne ho mai viste nemmeno quando con la mamma, a casa, guardo i programmi sugli animali. Le rondini fatte a V non le ho proprio mai viste. Insomma, qui nel reparto dei piccoli ognuno ha il suo momento più bello della giornata, quello che divide a metà, come una mela, il tempo. Prima e dopo le ore sono quasi tutte uguali. Ma ieri è successa una cosa: il momento più bello della giornata è stato lo stesso, per tutti. Per me, per Pietro, per Angela e per gli altri del reparto dei piccoli. Ma anche per l’infermiera del te’, per quella del termometro, per il dottore del mattino e per la dottoressa che mi chiama principessa e che è la mia preferita anche se alle altre non devo dirlo. Francesco e gli altri ragazzi che ci vengono a trovare il sabato, quelli che la mamma chiama volontari, hanno portato due borse piene di pacchi regalo. Erano tutti per noi. Io ho trovato una bambola, Pietro un videogioco, Angela un cofanetto con delle carte, una cordicella e un libretto che diceva così: I primi passi per diventare un vero mago. Mi sono chiesta se fosse già Natale, perché qui non riesco a tenere il conto dei giorni. E invece è stato Francesco, il volontario con la maglietta azzurra, a spiegarci tutto: ‘Questi regali ve li manda Asia. È una bambina di due anni. E oggi è il suo compleanno, l’ha voluto festeggiare con voi’. I dottori e anche la mia mamma e gli altri grandi hanno applaudito e iniziato a parlottare tra di loro come di una cosa straordinaria. Ma io a un certo punto non ho più seguito i loro discorsi. Ho iniziato a pensare ad Asia. A questa bambina con un nome da continente che spegnendo le candeline ha pensato a noi del reparto dei piccoli. Lei, che è più piccola di noi bambini del reparto dei piccoli, ha avuto un pensiero tanto grande. Deve avere una mamma e un papà speciali. Ho chiesto a Francesco-maglia azzurra di dire grazie ad Asia. Poi ho chiamato mamma e le ho chiesto di aiutarmi a scrivere un biglietto: ciao Asia sono Anna del reparto dei piccoli, non so chi sei ma il tuo regalo mi è piaciuto tanto. Il 24 febbraio compio sei anni. Sei invitata al mio compleanno.

 

Ci sono notizie che danno speranza, e questa è una di quelle. All’ospedale di Belcolle, a Viterbo, grazie a una bambina, Asia, in molti hanno potuto trascorrere una giornata non da pazienti ricoverati, ma da bambini come tutti gli altri. Per i due anni di Asia la mamma ha chiesto e ottenuto dalle famiglie degli amici della figlia di non portare alla festa di compleanno regali per la piccola, ma giochi da donare ad Abio, l’Associazione bambini in ospedale che ogni giorno con i suoi volontari anima il reparto pediatrico di Belcolle, diretto da Massimo Palumbo. “Un bel gesto di altruismo – dicono dal reparto – che ci piacerebbe non rimanesse isolato perché è stato uno di quei giorni nei quali la degenza ospedaliera è diventata più leggera. Ecco perché‚ il gesto ha acquistato un valore enorme”.