Prendiamo atto con sollievo che da stasera Sanremo non potrà ‘più far male a nessuno. Almeno fino all’anno prossimo.
Ultima vittima di questa infelice esperienza Maurizio Crozza. Era uno degli ospiti di punta e Fazio lo ha osannato come nessuno perchè ci teneva a cancellare il ricordo della scorsa edizione, quando il comico fu duramente contestato da una parte del pubblico che lo costrinse ad interrompere la parodia dei nostri politici. Forse proprio in virtù di quel precedente stasera la scelta è caduta su un argomento peraltro in perfetta sintonia con il tema del Festival: le bellezze d’Italia, non solo artistiche ma in tutti i campi dello scibile umano.
Discorso stimolante, che avrebbe dovuto risvegliare l’orgoglio di tutti noi. Invece più passavano i minuti più si risvegliava il fastidio di veder naufragare anche lui nel mare grigio e piatto della deriva sanremese. Se c’è una cosa che rende Crozza unico e inimitabile è la facilità con cui riesce a tenere il passo dei tempi e dei personaggi che cambiano, perchè la sua è una comicità istintiva. Stasera sembrava chiuso in un’armatura di piombo, tutto troppo costruito, troppo forzato. E solo nel finale, mentre montavano le critiche sui social network, il comico si è riscattato indossando parrucca e denti di Matteo Renzi. A quel punto sì che l’ovazione c’è stata davvero: spontanea, poderosa, meritata.
Pubblico in estasi anche per Ligabue, così come era stato un momento di emozioni forti l’esibizione venerdì della premiata ditta Gino Paoli-Danilo Rea o quella di Arbore la sera precedente. Ma nessun ospite, neppure il più prestigioso, è riuscito comunque a dare il meglio di sè, a raggiungere l’intensità di quando si esibisce fuori da questo contesto. E se ultimamente Sanremo ammoscia tutto e tutti, di sicuro c’è un motivo. O forse due.
I dirigenti Rai, con grande signorilità, indicano Carlo Conti come riserva delle riserve “nel caso che Fazio declini”. In realtà siamo già più avanti, quasi in fondo al viale del tramonto. Solo che il Festival ha fatto addormentare anche loro e non se ne sono accorti.