Giovedì 18 Aprile 2024

Operazione anti-'ndrangheta, il sindaco Vecchi: "La lotta alle mafie è la nostra nuova Resistenza"

“Le cosche sono un mostro dalle molte teste, un grazie alle forze dell'ordine e alla Procura che hanno disarticolato il sistema”

Il sindaco di Reggio, Luca Vecchi (Foto Artioli)

Il sindaco di Reggio, Luca Vecchi (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 28 gennaio 2015 - "Siamo davanti a un fatto senza precedenti per la sua dimensione. Oggi Reggio Emilia si sveglia ferita e scossa ma, al tempo stesso, deve avere la consapevolezza che si tratta di una notizia positiva, nella misura in cui è stato inflitto a questo sodalizio criminale un colpo che ci auguriamo mortale"- E' il commento del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, all'operazione antimafia condotta questa notte dalle forze dell'ordine e dalla Procura. "Una operazione che segna un punto di non ritorno", sottolinea il sindaco, ne ringraziare calorosamente le forze dell'ordine per l'eccezionale lavoro svolto. 

"Gli anni della sottovalutazione del problema, dell'incapacità nel saper leggere certe dinamiche, sono dietro di noi - prosegue Vecchi -. Come ha detto il dottor Alfonso, stamattina a Bologna, il risultato odierno è stato colto grazie al lavoro di anni. Fanno parte di questa strategia l'opera di prevenzione istituzionale, le interdittive, le confische e l'azione repressiva degli arresti.

Bisogna proseguire, con la schiena dritta, sapendo di avere davanti un mostro dalle molte teste al quale non basta tagliarne una per neutralizzare il sistema. Pur tuttavia la vastità di questo blitz ci fa essere fiduciosi che la cosca che operava possa essere stata disarticolata.

Come sindaco di una città che non accetta l'umiliazione che questi criminali vogliono infliggerle voglio con fermezza riconfermare tutte le azioni che, a partire dalle procedure che riguardano alcune VLT, hanno visto la nostra Amministrazione Comunale tenere un filo diretto, costante e molto franco con gli organi investigativi, segnalando quanto appariva ai nostri occhi poco chiaro, nel rispetto dei diversi ruoli che le varie Istituzioni incarnano.

Gli Enti locali non hanno – in troppi casi - strumenti sufficienti per combattere da soli fenomeni transnazionali quale quello descritto oggi dalla Procura bolognese e al tempo stesso insistono, nella legislazione italiana, vuoti normativi che ci limitano. La qualità delle relazioni e delle sinergie che abbiamo messo in campo con gli organi preposti a tale scopo, forze dell'ordine in primis, consentono però di colmare molte lacune e di procedere assieme verso una direzione comune.

Le contestazioni che colpirono l'ex Prefetto dott.ssa De Miro questa primavera in alcuni territori della nostra provincia furono da me stigmatizzate, a significare che la battaglia per la legalità comincia innanzi tutto dal fronte culturale e della testimonianza. In questo senso auspico in futuro un sempre maggior protagonismo di tutte quelle categorie e quei soggetti associativi del tessuto economico che possono rinsaldare e devono rilanciare unitamente un clima di ripudio di qualsiasi pratica illegale.

Se oggi possiamo dire che ha vinto lo Stato non di meno voglio testimoniare il mio ringraziamento e la mia vicinanza a chi, fatto oggetto di gesti minacciosi e intimidatori, ha deciso di non piegarvisi e di fare denuncia alle autorità preposte, perché queste potessero indagare.

La situazione che abbiamo davanti è molto chiara: la lotta alla mafia in questa città e in gran parte del nord Italia è la nostra nuova Resistenza".