Ue chiede più soldi a Gb e Italia. Ira di Cameron: "Non paghiamo". Stabilità, verso intesa con Europa

L'Italia rischia un contributo extra di 340 milioni di euro. Passi avanti sulla legge di Stabilità, Ue: stiamo negoziando. Napolitano: ora basta austerity. Renzi: discussione tosta e accesa. L'agenzia internazionale Fitch conferma il rating sovrano a lungo termine 'BBB+' dell'Italia con outlook stabile

David Cameron (Olycom)

David Cameron (Olycom)

Bruxelles, 24 ottobre 2014 - L'Ue ha chiesto un contributo aggiuntivo di 2,1 miliardi di euro alla Gran Bretagna per il bilancio europeo. A confermarlo funzionari britannici, dopo che la notizia è stata lanciata dal Financial Times che mostra sul suo sito un documento. A Londra è stato chiesto dall'Ue di alzare il proprio contributo di circa il 20%. Al contrario, alla Francia, il ricalcolo dei contributi al budget fatto da Bruxelles tra il 1995 e il 2013 porterà al rimborso di 1 miliardo di euro. L'Olanda dovrebbe invece versare ulteriori 642 milioni di euro. L'Italia sarebbe al terzo posto di questa classifica, rischiando un contributo extra di 340,1 milioni di euro. Seguono Grecia, con 89 milioni, e Cipro, con 42 milioni. Tra i Paesi che sarebbero da rimborsare ci sono, oltre alla Francia, la Germania con 779,2 milioni di euro, la Danimarca con 321,4 milioni, la Polonia con 316,7 milioni e l'Austria con 294,3 milioni.

IRA DI CAMERON - "Io non pagherò 2 miliardi entro l'1 dicembre". Così in conferenza stampa al termine del vertice Ue un contrariato David Cameron si è opposto alla richieste della Commissione Ue. "Sono state 24 ore a Bruxelles con importanti successi, ma anche profonde frustrazioni e un bel po' di rabbia per il modo in cui siamo stati trattati", ha sottolineato Cameron, riferendosi alla richiesta "assolutamente inaccettabile". "Cito la reazione del premier italiano quando queste cifre sono state presentate: ha detto che questo non è un numero, ma un'arma letale. E' una persona ragionevole, sono d'accordo con lui", ha aggiunto il premier britannico.

RENZI CONTRO LA BUROCRAZIA UE - Davanti le telecamere Matteo Renzi, al termine del Consiglio Ue, torna ad indossare i panni del 'rottamatore' della burocrazia dell'Unione europea. "Quando a questi tavoli dico: 'Occhio che la burocrazia rischia di distruggere l'Ue', penso che sia il rischio più grande che abbiamo nei confronti dei nostri concittadini", dice il presidente del Consiglio. "In certi momenti - rincara la dose il premier - penso che Adenauer e De Gasperi sarebbero diventati euroscettici?". Ieri la sfida contro "le lettere segrete" e in nome della trasparenza, oggi di nuovo la battaglia contro "la tecnocrazia". Perché il presidente del Consiglio nega di aver usato l'espressione "arma letale" ma non fa certamente un passo indietro sul fatto che l'unione europea venga percepita anche in Italia come un'istituzione ostile. Perché alla riunione di oggi si è parlato della questione del budget Ue, dell'aggiustamento contabile che obbligherebbe alcuni paesi, tra cui Regno Unito e Italia, a versare, entro il primo dicembre, diversi milioni di euro nelle casse di Bruxelles. "Faranno una riunione i ministri competenti per gestire tutto questo che pare sia una regola di Eurostat già stabilita e fissata".

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