Giovedì 18 Aprile 2024

Berlusconi: "Sono io il capitano". E salta il pranzo della pace con Fitto

Il capo dei ribelli rilancia le primarie: "Con me 36 parlamentari azzurri"

Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto (Ansa)

Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto (Ansa)

Alessandro Farruggia

ROMA,28 novembre 2014 -  ALTRO che pranzo per siglare la tregua. Non appena sa che non sarà un faccia a faccia, Fitto declina l'invito a colazione di Silvio Berlusconi. Troppi impegni, reciterà la versione ufficiale, si vedranno quanto prima. Ma la verità è che Fitto ha fiutato la manovra per intrappolarlo e il Cavaliere, che pure ci ha provato, non si è dato cruccio del mancato incontro. Raccontano che vedendo ieri a pranzo i fedelissimi (Brunetta, Romani, Toti, Deborah Bergamini, Maria Rosaria Rossi), Silvio Berlusconi abbia ribadito che lui è e resta «il miglior capitano» e rivelato che vuole «ripartire da Milano», da quel «no tax day» che si svolgerà domani a piazza San Fedele e nel quale tornerà a lanciare un vecchio sogno liberista, la (semi) flat tax: due aliquote, e via. Senza cacciare nessuno, tornare allo «spirito rivoluzionario del predellino», dal quale poi nacque il Pdl. Per il resto Berlusconi ha detto ai commensali (come aveva fatto con Letta e Verdini in mattinata) che in questa fase lui vuole tenere unito il partito, quindi è opportuno «evitare provocazioni»: Fitto cuocerà nel suo brodo, e «dopotutto molti dei frondisti possono essere recuperati».

MA RAFFAELE Fitto non molla e ha voluto contare i malpancisti in occasione del convegno sulla legge di stabilità a Roma. Erano in 36, come dire il 28% dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Non male, anche perché qualcuno dei malpancisti ancora non s'è deciso a fare outing. «Si parla in questo momento di rifondazione' del partito dice Fitto ma questa va fatta sui contenuti, la rifondazione si determina con le scelte e le cose concrete. Forza Italia deve tornare a essere una forza che interloquisce con vaste aree di riferimento, che oggi sono prive di rappresentanza politica». Per l'europarlamentare azzurro «FI deve ripartire da una opposizione seria al governo Renzi, fatta di contenuti e programmi, e raccordo con il mondo della categorie, che prima era un nostro punto di riferimento e oggi si è un po' allontanato». In platea rappresentanti di Confcommercio, Confagricoltura, Confedizia ascoltano con interesse. Fitto cerca metodicamente di aggregare consensi, quantomai utili nella corsa per fare il goleador del partito del centrodestra che verrà. Per arrivarci, ribadisce, «servono le primarie, perché è giusto che il centravanti sia scelto dai tifosi. E secondo me anche Salvini è d'accordo».

A PARTE la metafora poco azzeccata manco nello Spartak Mosca in epoca sovietica il centravanti era scelto dal popolo Fitto non mostra di voler deflettere. E le acque nel mare del centrodestra che potrebbe essere vedi il battibecco tra Alfano e Maroni restano agitate. Non certo una novità.