Berlusconi, no del Senato all'uso di intercettazioni per il processo Olgettine

Il voto a scrutinio segreto, scambio di accuse Pd-M5S. I grillini: "Patto del Nazareno risorto". I dem contrattacano: "Prove di alleanza tra M5S e le destre"

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

Roma, 20 luglio 2016 - L'Aula del Senato ha respinto l'autorizzazione all'uso di intercettazioni di Silvio Berlusconi in riferimento alle telefonate con due delle cosiddette "olgettine" e al relativo processo denominato Ruby ter. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto, con 130 voti contrari, 120 favorevoli e 8 astenuti ha scatenato il caos in Aula, tra gli applausi provenineti dalle file del centrodestra, le proteste del Movimento 5 Stelle e lo scambio di accuse reciproche tra i grillini e il Pd. Bagarre che ha portato il presidente Grasso a sospendere la seduta dopo la votazione.

Il caso riguarda la richiesta, avanzata dalla Procura di Milano, di autorizzazione all'uso di 11 intercettazioni fra Silvio Berlusconi, all'epoca deputato, e due delle cosidette 'olgettine'. Il 26 aprile i componenti della Giunta per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama hanno bocciato la relazione del senatore Psi, Enrico Buemi, con la quale si chiedeva di negare l'autorizzazione per tutte le telefonate in questione. Una relazione arrivata dopo che la Giunta aveva già bocciato la proposta di mediazione avanzata dal presidente, Dario Stefano, che chiedeva di dare il disco verde alla magistratura solo in parte, autorizzando l'uso di tre telefonate su undici. Ed aveva poi rimesso il mandato scegliendo, da regolamento, un nuovo relatore tra i commissari della Giunta che non avevano approvato la proposta. La parola è dunque passata all'Aula per la decisione finale, arrivata oggi. 

 ACCUSE PD-M5S - E' subito polemica tra pentastellati e i parlamentari dem, con scambio di accuse reciproche di aver sostenuto l'ex premier Berlusconi grazie al voto segreto. "Come la Lega salvò Craxi nel 1992. Parlano di moralità ma agiscono nell'ombra", dice ai grillini il senatore Pd Luciano Pizzetti, sottosegretario alle Riforme. "Sono certo che il gruppo del Pd ha votato compattamente a favore della decisione della giunta di concedere all'autorità giudiziaria l'uso delle intercettazioni di Silvio Berlusconi", assicura il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda. Il senatore Tomaselli del Pd ha parlato di "imboscata" e Andrea Marcucci (Pd) scrive su Twitter di "prove di alleanza in Aula tra il M5S e le destre".

Dal canto loro i grillini rispediscono al mittente le accuse e contrattaccano: "Il Pd con il voto segreto salva Berlusconi e prova a puntellare la sua sempre più la scricchiolante maggioranza", commenta il capogruppo M5S Senato Stefano Lucidi. "Un modo subdolo, dando la colpa ad altri come gia' accaduto in altre occasioni, giocato sulla pelle della Giustizia, per provare ad assicurarsi anche un comportamento benevolo da parte dei berlusconiani e del loro potente sistema mediatico nel referendum costituzionale", osserva. Ancora: "Il patto del Nazareno è risorto".