Giovedì 18 Aprile 2024

Morbillo, profilassi. «Rischio epidemie di ritorno»

L'appello dei microbiologi: proteggere i bambini, criminale non vaccinare i figli. Pertosse e difterite le altre insidie da temere. Ebola, protocollo sperimentale ha dato risposte immunitarie stabili

Casi di morbillo segnalati, percentuale di complicanze

Casi di morbillo segnalati, percentuale di complicanze

Roma, 23 marzo 2017 - «La bufala del vaccino che potrebbe causare l’autismo ha fatto troppi danni nell'opinione pubblica». Lo afferma Alberto Villani, responsabile del reparto pediatria del Bambin Gesù di Roma. Nel gennaio scorso in un asilo nido di Milano si erano registrati 12 casi di morbillo. La diffusione del virus è stata ricondotta alla decisione dei genitori di non sottoporre i loro figli alla profilassi, facendo venire meno l’immunità di gregge che si instaura quando la maggior parte della popolazione sviluppa anticorpi. Altri casi riguardavano maestre che non si erano vaccinate. Anche in Lombardia, che con il 92% ha il tasso di copertura più elevato in Italia, «il calo è costante e il numero dei genitori che decidono di proteggere i propri bimbi è ancora in discesa».

In Italia, nel mese di gennaio, sono stati segnalati 238 episodi di morbillo,l’83% dei casi concentrato in sole quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana. L’88% dei soggetti non era vaccinato e l’8,3% aveva effettuato una sola dose di vaccino. «È criminale non vaccinare i figli», ha affermato Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) «da più di mezzo secolo esiste un vaccino efficace e sicuro. In Italia l’anno scorso abbiamo registrato 844 casi di morbillo di cui il 41% ha riportato almeno una complicanza che ha richiesto il ricovero in ospedale tra polmonite, epatite, encefalite e altro». «Oltre alla ricerca di anticorpi specifici e del genoma virale – aggiunge Tiziana Lazzarotto, Policlinico Sant’Orsola di Bologna, componente del direttivo Amcli – i laboratori possono eseguire test molecolari genetici che permettono di identificare le diverse varianti del virus». Esistono sul web gruppi per «la libertà di cura» che contestano le campagne istituzionali. Le associazioni di medici, pediatri e igienisti se la prendono invece con la disinformazione che scatena la paura irrazionale dei vaccini. Le associazioni contro la profilassi obbligatoria da parte loro hanno manifestato davanti a Montecitorio. Sostengono che le epidemie sono operazioni mediatiche e anche l’allarme per la meningite è ridimensionato.

Il morbillo è tra quelle che si definiscono malattie di ritorno, una volta cancellate si abbassa la guardia ed ecco riapparire lo spettro. Tra le malattie che covano sotto la cenere c’è la pertosse. «Nei paesi come il Regno Unito – ha dichiarato Gianni Rezza infettivologo dell’Istituto Superiore di Sanità – il problema è così sentito che c’è un programma di vaccinazione delle mamme». «La vaccinazione per la pertosse in Italia è compresa nella somministrazione esavalente per la fascia pediatrica fino ai 12 mesi – spiega Rocco Russo, della Società Italiana di Pediatria – nei richiami è prevalentemente in combinazione con difterite e tetano». Anche la varicella sta rialzando la testa, idem dicasi dell’epatite; e del virus Hpv, il papilloma umano.

Intanto dagli Usa si apprende che il vaccino sperimentale (fase 1) contro Ebola, basato sulla tecnologia AdVac di Janssen, ha dato una risposta immunologica stabile nel 100% dei volontari sani, lo riferisce uno studio pubblicato sul giornale dell’American Medical Association, segno che le epidemie si possono fermare a livello globale, con l’impegno di tutti.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale