Mercoledì 24 Aprile 2024

Una nuova strategia per combattere il jet lag

Secondo un'equipe israeliana la regolazione dell'ossigeno respirato durante un volo intercontinentale è la chiave per ripristinare i ritmi psicofisici

Il jet lag colpisce chi attraversa almeno due fusi (Foto: Thomas Imo/Alamy)

Il jet lag colpisce chi attraversa almeno due fusi (Foto: Thomas Imo/Alamy)

Una ricerca apparsa sulla rivista Cell Metabolism sostiene che il jet lag può essere sconfitto regolando livelli di ossigeno dell'aria respirata durante un lungo volo. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo aver condotto alcuni test di laboratorio sui topi, ma i risultati ottenuti fanno supporre che la strategia abbia buone probabilità di successo anche per chi deve affrontare viaggi aerei intercontinentali. L'ESPERIMENTO IN LABORATORIO Il campione animale impiegato presso l'Istituto Weizmann (Israele) è stato sottoposto a un cambio di fuso orario di sei ore, lo stesso che deve affrontare un passeggero che vola da Roma a New York. Sei ore prima del cambio di fuso, gli scienziati hanno variato la concentrazione dell'ossigeno atmosferico, osservando che una diminuzione del 3% è sufficiente per risincronizzare l'orologio biologico dei topi senza contraccolpi. MAL DI FUSO, MA NON SOLO Il jet lag è una conseguenza dell'alterazione dei ritmi circadiani (tra cui il ritmo di veglia-sonno) e colpisce di solito chi attraversa almeno due fusi orari. La scoperta del team israeliano suggerisce la possibilità di sconfiggere i sintomi più comuni, tra cui emicrania e sonnolenza, ricalibrando l'impianto di pressurizzazione e condizionamento della cabina passeggeri. Tuttavia, capire il modo in cui l'ossigeno influenza i cicli dell'organismo potrebbe consentire di elaborare nuove terapie anche per i disturbi del sonno o per altre patologie.