Mercoledì 24 Aprile 2024

Un nuovo antibiotico grazie alle falene

In alcune falene vive un batterio che uccide selettivamente i microrganismi nocivi e che potrebbe servire per debellare anche alcune patologie umane

Un esemplare di Spodoptera littoralis (Foto: Nigel Cattlin / Alamy)

Un esemplare di Spodoptera littoralis (Foto: Nigel Cattlin / Alamy)

Roma, 23 gennaio 2017 - Nelle viscere di alcune falene vive un microrganismo che potrebbe aiutare gli scienziati a contrastare lo spinoso problema dei superbatteri resistenti agli antibiotici. Si chiama Enterococcus mundtii e prolifera nel tratto digerente dell'insetto, dove produce una sostanza tossica che fa piazza pulita dei batteri concorrenti, preservando al tempo stesso la salute dell'ospite. CASA DOLCE CASA Uno studio del 2012 aveva già evidenziato che l'E. mundtii costituisce il 40% dell'intero microbiota intestinale (la cosiddetta "flora") della Spodoptera littoralis, una specie di lepidottero molto comune nell'Europa mediterranea. La presenza del batterio spicca soprattutto in tarda fase larvale, quando sembra in grado di imporsi a discapito di altre specie di enterococchi con cui condivideva inizialmente lo spazio vitale. BENEFICIO RECIPROCO La nuova ricerca pubblicata su Cell Chemical Biology ha indagato sul meccanismo d'azione che consente al simbionte di surclassare la concorrenza degli altri microrganismi. Il team internazionale di ricercatori ha così scoperto che l'E. mundtii secerne delle particolari peptine (in gergo tecnico "batteriocine") che, oltre a sbarazzarsi degli altri enterococchi, uccidono una moltitudine di invasori potenzialmente letali per la falena. Si tratta di un processo molto selettivo, che risparmia i commensali "buoni", preservando il naturale equilibrio batterico dell'insetto. NUOVI ANTIBIOTICI PER L'UOMO? L'Enterococcus mundtii mostra una particolare antipatia verso i patogeni di origine alimentare, come ad esempio Listeria monocytogenes (responsabile della listeriosi), ma si è visto che non lascia scampo anche a Enterococcus faecalis, un batterio che popola il tratto intestinale dei mammiferi e può causare, tra le altre cose, meningiti e infezioni a carico delle vie urinarie. Le applicazioni in campo medico sono ancora molto lontane, ma lo studio offre nuovi spunti per lo sviluppo di sostanze antimicrobiche, comprese quelle capaci di fronteggiare il fenomeno della resistenza agli antibiotici. Gli scienziati sono ora ansiosi di verificare l'esistenza di questo meccanismo difensivo anche in altre tipologie di insetti, i quali sono ritenuti tra gli animali meglio attrezzati contro infezioni e malattie.