Roma, 28 settembre 2017 - Benedetti "taniciti". Si chiamano così i neuroni che controllano direttamente l'appetito e producono quel senso di sazietà che ci permette di 'frenare' la voglia di mangiare. A scoprirli gli scienziati dell'università di Warwick, in Inghilterra, che hanno pubblicato il loro lavoro sulla rivista Molecular Metabolism. Una ricerca che potrebbe infierire un colpo decisivo alla lotta al sovrappeso.
L'indice di sazietà. I "taniciti" entrano in funzione quando avvertono la presenza di di specifiche molecole (gli amminoacidi), in particolare due di esse (arginina e lisina) presenti soprattutto in certi alimenti. Dal merluzzo alle albicocche, passando per avocado, mandorle e lenticchie. Ma anche carne di pollo, spalla di maiale, sgombro e semi di zucca. Prediligendo questi cibi, si favorisce più rapidamente il senso di sazietà. Per dimagrire, potrebbe essere sufficiente basare le diete future su questi alimenti.
Ma non solo: perché avendo intercettato le molecole che attivano i "taniciti", non è escluso che un giorno si possa trovare il modo di farli produrre attraverso farmaci o terapie ad hoc che possano agire direttamente sulla fame.
I taniciti. Sono piccoli mattoncini di base delle proteine i famigerati ricettori di amminoacidi che attivano i taniciti. E non sono altro che gli stessi ricettori presenti sulla lingua, nelle papille gustative, e che consentono di sentire il tipico gusto degli amminoacidi. Questo gruppo di neuroni si trova nell'ipotalamo, una regione del cervello già nota agli scienziati per essere implicata nel controllo del peso, del metabolismo e dell'appetito.
Come sono stati scoperti. I ricercatori prima hanno reso i taniciti fluorescenti, per renderli visibili al microscopio, quindi hanno scoperto che non appena avvertono la presenza degli amminoacidi, in particolare arginina e lisina, questi neuroni si attivano e trasmettono all'ipotalamo un messaggio di sazietà.
Morale: per il momento è caccia aperta ai cibi ricchi di arginina e lisina. In attesa di eventuali terapie che possano intervenire direttamente sui taniciti.