I bambini delle mamme che lavorano hanno maggiori capacità sociali, linguaggio più sviluppato e una tendenza al problem solving più spiccata rispetto ai bambini di mamme casalinghe. Sono gli interessanti risultati emersi da uno studio condotto alla Columbia University, dalla London School of Economics e dalla Oxford University e apparso sulla rivista scientifica Social Choice and Welfare.
LO STUDIO
I ricercatori, guidati dal professor Paul Anand della LSE, hanno preso in esame l'effetto di alcune attività (lettura, canto, disegno, eccetera) sui bambini piccoli, distinguendoli tra figli di casalinghe e figli di mamme lavoratrici. Fra le diverse scoperte che hanno effettuato riguardo alla relazione fra le attività e lo stato di benessere psicofisico dei piccoli, gli accademici hanno capito che lo sviluppo intellettuale non è determinato solamente dalla presenza attiva dei genitori fin dalla nascita.
PROBLEM SOLVING
Il dato più significativo estratto dalla ricerca è che, se il contatto con il genitore tende a portare migliori capacità nell'esposizione orale del piccolo, il tempo passato in un asilo nido o in una nursery viene messo a frutto ancora meglio dai bambini, che a contatto con i loro pari maturano prima degli altri le competenze sociali e cognitive. In particolare, spinta da un'abitudine ad affrontare piccole questioni quotidiane, l'intelligenza necessaria alla risoluzione di problemi subisce un'accelerazione nei figli di genitori lavoratori.
Giovedì 18 Aprile 2024
ArchivioI figli delle mamme che lavorano sono più intelligenti