Venerdì 19 Aprile 2024

Fumare in gravidanza causa problemi uditivi nel nascituro

In gravidanza non si fuma: lo ribadisce anche uno studio tedesco, in base al quale il fumo espone il nascituro allo sviluppo di problemi uditivi

Foto: Aleksandr Kichigin / Alamy

Foto: Aleksandr Kichigin / Alamy

Ormai è cosa nota che in gravidanza non si deve fumare, per evitare che il nascituro subisca serie conseguenze negative. Fra le numerose già sottolineate dalla ricerca scientifica, se ne aggiunge ora una nuova: in base a uno studio condotto presso la Freie University di Berlino (pubblicato sulla rivista Journal of Physiology), il fumo può determinare uno sviluppo anormale del tronco cerebrale, o tronco encefalico, causando problemi di udito. LA RICERCA Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni dopo aver condotto un esperimento su un modello animale: hanno esposto delle topoline gravide a dosi elevate di nicotina, in modo che nel loro sangue vi fossero livelli circolanti simili a quelli che si possono raggiungere quando la mamma fuma. L'esposizione alla nicotina è continuata anche dopo il parto e poi gli studiosi hanno analizzato il cervello dei topolini per capire quanto e come distinguessero i suoni rispetto alle cavie nate senza essere state esposte alla nicotina. I topi esposti alla nicotina hanno evidenziato un anormale sviluppo del tronco cerebrale e problemi di udito. DALL'UDITO AL LINGUAGGIO Secondo gli autori di questo lavoro di ricerca, la nicotina inibisce il completo sviluppo del tronco cerebrale e in particolare del sistema uditivo. È una conferma di quanto già osservato sui bambini nati da donne che hanno fumato durante la gravidanza e in seguito al parto. Si tratta di effetti tutt'altro che trascurabili, perché i problemi all'udito portano a problemi di apprendimento e di sviluppo del linguaggio.