Mercoledì 24 Aprile 2024

Per vivere di più servono 10 porzioni di frutta e verdura

Uno studio inglese sostiene che mangiare ogni giorno 10 porzioni tra frutta e verdura potrebbe contribuire alla longevità e a ridurre il numero di morti premature nel mondo

Foto: Foodstock / Alamy

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L'aspettativa di vita si è decisamente allungata, ma la sfida è mantenere un'elevata qualità della propria esistenza. Per farlo, almeno secondo uno studio condotto presso l'Imperial College di Londra e pubblicato sulla rivista International Journal of Epidemiology, bisogna consumare ogni giorno 10 porzioni di frutta e verdura. Dallo studio emerge quindi, che le 5 porzioni finora consigliate non sono sufficienti. 2 MILIONI DI PERSONE Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni analizzando i dati relativi a circa 2 milioni di persone. Hanno valutato l'impatto sulla loro salute di un consumo giornaliero di frutta e verdura pari a 200 grammi o a 800 grammi (l'equivalente, quest'ultimo, di 10 porzioni), con particolare attenzione alla salute cardiovascolare e al rischio di tumori. Rispetto a un consumo giornaliero pari a zero, 200 grammi riducono il rischio cardiovascolare del 13%, mentre 800 grammi riducono lo stesso fattore di rischio del 28%. Il rischio di genesi tumorale è ridotto del 4% con un consumo di 200 grammi e del 13% con 800 grammi. COSA CONSUMARE I ricercatori sostengono che i maggiori benefici per il sistema cardiovascolare si ottengono consumando pere, insalata, agrumi, cavoli e broccoli. La prevenzione dei tumori è invece favorita da verdure verdi come spinaci e fagiolini, ma anche da peperoni, carote, cavoli e broccoli. CONCLUSIONI Secondo gli autori dello studio, aumentare fortemente il consumo di frutta e verdura fino a 10 porzioni al giorno consente un miglior controllo dei livelli di colesterolo, promuove la circolazione del sangue, potenzia l'efficienza delle difese immunitarie, grazie alla complessità dei micronutrienti contenuti in questi alimenti. Un consumo così importante di frutta e verdura, infine, potrebbe prevenire circa 7,8 milioni di morti premature nel mondo.