Come cucinare le verdure perché siano sane

Una dieta sana implica di mangiare molte verdure, ma il metodo di cottura può incidere sui benefici che otteniamo: ecco alcune dritte di base, ricavate dagli studi dei nutrizionisti

Foto: enviromantic/iStock

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Quando pensiamo a un'alimentazione sana, automaticamente ci vengono in mente frutta e verdura, e i nutrizionisti ci danno ragione. Una volta scelto di mangiare verdure, il metodo utilizzato per cucinarle non è una questione secondaria, perché incide sui benefici finali che otteniamo dalla nostra dieta. Ecco allora alcune indicazioni di base. VUOI PERDERE PESO Se il nostro scopo è un pasto con poche calorie, allora dobbiamo evitare come la peste di esagerare con l'olio: 100 grammi d'olio d'oliva equivalgono a circa 900 calorie, un numero simile a quello apportato dal lardo, per esempio, e superiore a quello del burro. Se dunque insalate e cottura a vapore sono potenzialmente un toccasana, lo diventano meno se poi aggiungiamo condimenti con leggerezza. HAI BISOGNO DI VITAMINA C Uno studio condotto presso l'Università della California ha dimostrato che le verdure possono perdere dal 15 al 55% della loro vitamina C, a seconda dei metodi di cottura. A fare la differenza è la presenza di calore, che tende a ridurre l'apporto vitaminico. Di conseguenza, suggeriscono i ricercatori, il metodo ideale è cucinarle con il microonde, perché è quello che richiede il tempo di cottura più basso. HAI BISOGNO DI ANTIOSSIDANTI In questo caso la regola sembra essere opposta a quella della vitamina C: il condizionale è d'obbligo perché le ricerche scientifiche sono discordanti. Tendenzialmente, pare che gli antiossidanti aumentino in presenza del calore e quindi la bollitura sia il modo migliore per preservare i nutrimenti di carote, zucchine e broccoli (facendo però attenzione alla questione olio, come ricordato in precedenza). FRESCO O CONGELATO? Un'ultima indicazione riguarda la freschezza delle verdure, perché in alcuni casi è preferibile ricorrere a quelle congelate. Il fatto è che nel momento in cui vengono colte smettono di ricavare nutrimento dalla terra e per restare in vita iniziano a utilizzare i propri nutrimenti. Se dunque la verdura fresca ha impiegato alcuni giorni, o anche settimane, per arrivare sulla nostra tavola, allora è probabile che sia meno sana di quella congelata all'origine. Dipende però da cosa cerchiamo: secondo uno studio pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agriculture, le vitamine B e C subiscono un calo consistente durante il congelamento, mentre antiossidanti e polifenoli resistono praticamente inalterati. Leggi anche: - Yogurt e scadenza: come valutare se sono ancora buoni - Proprietà e benefici della pappa reale - Birre per l'estate, ecco le migliori pilsner