La depressione aumenta i casi di violenza tra i giovani

Secondo uno studio inglese, i giovani clinicamente depressi manifesterebbero con frequenza dei comportamenti violenti: anche per questo motivo, i ragazzi devono essere curati e seguiti

 I ragazzi depressi sono più inclini alla violenza – Foto: iStock / bodnarchuk

I ragazzi depressi sono più inclini alla violenza – Foto: iStock / bodnarchuk

La depressione, non solo giovanile, è un tema sempre attuale e una problematica da non sottovalutare, sia a livello medico che sociale. Un nuovo campanello d’allarme è arrivato dallo studio di un team di psichiatri guidati dal professor Seena Fazel, membro dell’università inglese di Oxford. Secondo la ricerca, pubblicata sul Journal of the American Academy of Child and AdolescentPsychiatry, gli adolescenti clinicamente depressi sarebbero più inclini a comportamenti violenti. SOTTO LA LENTE D'INGRANDIMENTO Gli esperti hanno preso in considerazione tre campioni di adolescenti provenienti dall’Olanda, dal Regno Unito e dalla Finlandia. Per studiare il rapporto tra depressione e violenza, il dottor Fazel e il suo team hanno sottoposto i partecipanti ad analisi cliniche specializzate, per poi consultare i registri ufficiali contenenti i reati violenti delle loro città di residenza; i ragazzi, inoltre, hanno completato dei questionari strutturati.

LA VIOLENZA RADDOPPIA I risultati hanno mostrato un notevole aumento di violenza nei ragazzi depressi dal punto di vista clinico. Per rendere l’idea, nel campione finlandese il 7,1% degli individui affetti da depressione è stato condannato per uno o più comportamenti violenti; in assenza della patologia, invece, la percentuale si è assestata al 3,6% (quasi la metà). Il caso della Finlandia si è rivelato emblematico, ma anche negli altri due paesi sono stati riscontrati degli aumenti di aggressività molto simili.

INTERVENIRE IN MODO RAPIDO Gli esiti dello studio evidenziano l’importanza di controlli e interventi repentini sui giovani che manifestano i segni della depressione. Il passo successivo della ricerca, spiegano gli esperti, sarà mettere una lente d’ingrandimento sull’impulsività e l’autoregolazione dei soggetti a rischio, che talvolta perdono i freni facendo del male a se stessi e agli altri.

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