Contraccezione d'emergenza senza ricetta, una su cinque sa come si fa

Bilancio dei primi due anni di libera vendita della pillola dei cinque giorni dopo (ellaOne) utile per prevenire l’aborto. Molte donne non sanno ancora che è caduto l'obbligo di ricetta e si vende liberamente. Indagine Swg. Parla il professor Arisi ginecologo presidente della Società Medicina Italiana per la Contraccezione (SMIC)

Aborto, la toscana autorizza la pillola Ru484 in ambulatorio (Ansa)

Aborto, la toscana autorizza la pillola Ru484 in ambulatorio (Ansa)

Roma, 24 maggio 2017. Contraccezione d’emergenza, da due anni le farmacie consegnano la pillola dei 5 giorni dopo alle pazienti che la chiedono, senza più le formalità che c'erano prima. Eppure solo una donna su cinque è informata rella relativa semplicità con la quale è possibile tutelare la propria salute e prevenire sorprese indesiderate quando si inciampa in qualche inconveniente di percorso. Cosa pensano le donne italiane dei progressi nella contraccezione?

Secondo una riceca SWG, cambia la consapevolezza, è facilitato l’accesso al farmaco, ma c'è ancora un gap informativo da colmare. Ne hanno parlato in occasione di una conferenza stampa le ricercatrici, Loredana Ferenaz e Maura Porcino di SWG, con Emilio Arisi, primario ostetrico ginecologo, presidente della Società Medicina Italiana per la Contraccezione (SMIC).

EllaOne, questo il nome commerciale dell'anticoncezionale Ulipristal acetato, noto come la pillola dei cinque giorni dopo (da non confondere con Norlevo) funziona se c'è stata una fecondazione, appunto fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale. In Italia la scelta di EMA, l'autorità del farmaco europea, di togliere l'obbligo di ricetta per le donne (solo le minorenni devono munirsi di prescrizione del medico) è stata introdotta su richiesta dell'azienda produttrice, e recepita dall'Aifa con tanto di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le polemiche sono ormai superate. Inoltre è caduto l'obbligo di fare il test di gravidanza prima di prendere il medicinale.Eppure...

Eppure il 79% delle donne sono ancora ignare della liberalizzazione, ma oltre 7 su 10 valutano positivamente il provvedimento. La pillola di emergenza, che non è abortiva ma protettiva, nel senso che previene l'instaurarsi di gravidanza dopo rapporto non protetto (ed è doppiamente sicura in quanto non danneggia il feto in caso di assunzione per errore o fuori dai termini delle istruzioni), riduce drasticamente il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza e valorizza l’importanza della maternità consapevole, riferiscono le ricercatrici. Solo il 3,4% delle donne sa che ellaOne è più efficace fin dal primo giorno di assunzione rispetto agli anticoncezionali d’emergenza più datati.

I medici chiedono che la contraccezione d’emergenza sia compresa nell’elenco dei farmaci da tenere obbligatoriamente in pronta consegna in farmacia quale strumento di prevenzione dell’aborto. Nel dicembre scorso, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin comunicava al Parlamento che il forte decremento registrato nel numero delle Interruzioni volontarie di gravidanza nel 2015 potrebbe essere in parte collegato alla liberalizzazione della vendita di ellaOne, il nuovo farmaco contraccettivo d’emergenza a base di Uliprisal acetato. Secondo il ministero infatti, il notevole incremento di vendite di ellaOne, a seguito della libera vendita senza ricetta, è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla forte riduzione di aborti nel Paese, per la prima volta scesi sotto quota 90mila.

Cosa c’è dietro la diminuzione degli aborti? Abbiamo visto, sottolinea il Presidente della Società medica italiana per la contraccezione, Emilio Arisi, che il calo delle Ivg evidenziato dal Ministero, visto che la Contraccezione d’emergenza è incrementato solo del 11%, è riferibile al boom di preferenze del prodotto più efficace, ellaOne appunto, che è passata da meno 17mila confezioni del 2014 a più di 145mila nel 2015.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale