Ciclismo e jogging a 40 anni contro gli ictus

Lo svolgimento regolare di attività aerobiche come ciclismo e jogging può ridurre il rischio di ictus: lo sostiene uno studio condotto presso la University of North Carolina

Foto: James Hadley / Alamy

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Praticare regolarmente ciclismo oppure jogging contribuisce a ridurre i rischi di essere colpiti da un ictus. Lo sostiene una ricerca condotta presso la University of North Carolina e presentata nel corso del meeting annuale dell'American Heart Association. L'IMPORTANZA DEI CAPILLARI SECONDARI Lo studio è partito da un dato di fatto: l'ictus è causato dall'ostruzione di un'arteria cerebrale da parte di un trombo, cioè di un coagulo di sangue. Se avviene in giovane età, allora si assiste spesso all'attivazione di una rete di capillari secondaria. Cioè, il corpo umano reindirizza il flusso del sangue, sopperendo così alla parziale o totale ostruzione causata dal trombo. Siccome questa capacità tende a ridursi con l'età, i ricercatori statunitensi hanno cercato di capire se attività aerobiche come jogging e ciclismo possono smorzare il naturale declino della rete di capillari collaterale. LA RICERCA Gli studiosi hanno condotto la loro indagine utilizzando un modello animale: alcuni roditori sono stati indotti a svolgere regolarmente attività fisica, mentre altri no. Quelli che hanno fatto attività sportiva dai 12 mesi fino ai 25 mesi, a questo punto della loro vita hanno potuto contare sullo stesso numero di vasi collaterali che avevano a 3 mesi. Quelli sedentari, invece, avevano a disposizione meno vasi collaterali e di diametro inferiore, quindi potenzialmente più a rischio di tapparsi del tutto in caso di un trombo. STILE DI VITA I ricercatori concludono sostenendo che maggiore è la pratica quotidiana di uno sport, minore è il rischio di contrarre un ictus. Confermano dunque l'assunto largamente diffuso secondo il quale il nostro stile di vita influisce sul nostro benessere, invitando tutti coloro che hanno superato i 40 anni d'età a svolgere regolarmente jogging o ciclismo. L'importanza di una sana pratica sportiva è ancora più rilevante se teniamo conto che l'ictus cerebrale si colloca tra le prime tre cause di morte nei paesi industrializzati, Italia compresa.