Il Trentino vuole piena licenza di uccidere. E la chiede a Roma

Enpa sollecita il presidente del Consiglio Gentiloni a non cedere alle pressioni del presidente della provincia di Trento contro orsi e lupi

Cucciolo di lupo in una foto AFP

Cucciolo di lupo in una foto AFP

Roma, 4 ottobre  2017 – Il presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, Paolo Gentiloni, resista alle pressioni del presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, giunto oggi a Roma – proprio nel giorno in cui si celebra San Francesco - per chiedere la licenza di uccidere lupi e orsi. Specie, ricorda Enpa, particolarmente protette che sono patrimonio indisponibile dello Stato, di cui – fino a prova contraria – la Provincia di Trento fa parte, accusa Enpa in una nota.

Con la barbara e feroce esecuzione dell’orsa KJ2, che ha lasciato orfani due cuccioli, il Trentino ha dimostrato di perseguire una vera strategia animalicida. Come conferma, del resto, la possibilità di sparo a specie tutelate nel resto del Paese, quali marmotte e stambecchi. «Già oggi – denuncia Enpa – il Trentino gode di privilegi inaccettabili in materia di “gestione” dei selvatici ed è evidente il disegno di ampliarli sempre di più per conquistare il consenso di allevatori e cacciatori estremisti che ora nel mirino hanno messo proprio i lupi. E che, per avere mani libere, fomentano campagne di paura e di disinformazione nei confronti della fauna», continua Enpa.

Nelle passate settimane milioni di italiani si sono mobilitati per dire no a questa insensata e irragionevole politica di massacri chiedendo allo Stato di farsi garante della vita dei selvatici, come previsto proprio dalla nostra Costituzione. «Chiediamo al premier Gentiloni di ascoltare gli italiani, che tra poco saranno chiamati alle urne, e di farsi garante della legalità contro le pulsioni animalicide». Così conclude la nota Enpa.

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