Mercoledì 24 Aprile 2024

Sulle tracce dei trafficanti bulgari che vendono cuccioli serbi e turchi

Il parlamentare cinquestelle Paolo Bernini ha compiuto un viaggio in Bulgaria per sensibilizzare le autorità sugli affari del crimine internazionale sulla pelle di cani e gatti

Un canile (foto repertorio)

Un canile (foto repertorio)

Roma, 29 dicembre 2017 - Sono migliaia i cuccioli che, sottratti troppo presto alle madri, vengono acquistati per pochi euro da trafficanti di animali che li importano illegalmente nel nostro Paese senza passaporto, pedegree, microchip e vaccinazioni obbligatorie. Successivamente vengono venduti a cifre esorbitanti ad acquirenti che assisteranno, in una elevatissima percentuale dei casi, ad un prematuro decesso dei cuccioli subito dopo l’acquisto, a causa di numerose patologie, tra cui parvovirosi e cimurro. E' quanto riferisce una nota di Paolo Bernini, portavoce di M5s alla Camera.

“Qualche giorno fa mi sono recato a Sofia per un’attività conoscitiva, coadiuvato dalla nostra Ambasciata e dalla polizia locale. Ho letteralmente viaggiato sulla rotta dei trafficanti di cuccioli e, incontrando funzionari del locale Ministero delle politiche Agricole, Dirigenti Veterinari e Funzionari degli uffici di dogana, ho appreso molto di più su questi terribili traffici”, dichiara Paolo Bernini che prosegue: “In Bulgaria anche i canili pubblici allevano cani di razza per soddisfare le richieste, questi sono poi venduti anche senza alcun pedigree, come invece prevede la legge italiana. L' allevamento di cani di razza funziona in questo modo: esistono dei club ai quali ci si iscrive e versando una quota fissa, si ricevono fattrici da sfruttare e da cui guadagnare vendendo cuccioli che vengono trattati come oggetti, privi di qualsiasi tutela. Interessante e sicuramente degno di attenzione il ruolo cruciale della Bulgaria nel traffico di cani di razza provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea. E' infatti proprio in Bulgaria che vengono venduti illegalmente chip e libretti falsi ad allevatori Serbi e Turchi. In tal modo i cuccioli, dopo che è stato introdotto il microchip, possono viaggiare più agevolmente in tutta Europa. Lassismo degli enti di controllo, criminalità organizzata e la compiacenza dei veterinari locali, hanno alimentato questo business ai massimi livelli". "È scoraggiante prendere atto dell’impotenza degli Stati di fronte ad un’organizzazione così capillare che sfrutta esseri senzienti e miete tante vittime innocenti - insiste Bernini -  Come ho già fatto con l’Ungheria segnaleró all'Unione Europea questo fenomeno che avviene indisturbato in Bulgaria affinché questa prenda i dovuti provvedimenti. Inoltre, a seguito di una mia ispezione in una struttura italiana che alleva cani provenienti dalla Bulgaria, sono emersi profili penali inerenti i due stati, ragion per cui ho ritenuto opportuno mettere in contatto funzionari bulgari con la Procura che si sta occupando di quest' altra triste vicenda”, conclude la nota del parlamentare pentastellato. [email protected]