Mercoledì 24 Aprile 2024

"Non solo pellicce, attenzione a colli e polsi di pelo. E' tutto dolore"

Manifestazione ieri a Firenze per sensibilizzare i cittadini pronti agli acquisti natalizi. Ma occorre vigilare per evitare di alimentare la sofferenza

Un momento della manifestazione a Firenze

Un momento della manifestazione a Firenze

Firenze, 10 dicembre 2017 - Iniziativa ieri nel centro di Firenze per informare e sensibilizzare sulla crudeltà a cui sono sottoposti milioni di animali in tutto il mondo destinati a guarnire, con la loro pelliccia, giubbotti, cappucci, guanti, scarponcini, cappelli e altri prodotti di abbigliamento. Dopo un breve periodo di crisi, la pelliccia è riapparsa da alcuni anni, purtroppo in maniera diffusa, soprattutto negli inserti, cioè nei cappucci e nei colletti di giubbotti e cappotti, nei guanti e nelle finiture di altri accessori, che molte persone credono essere in materiale sintetico, spesso anche a causa del basso prezzo di vendita.

L'industria della vanità uccide ogni anno 70 milioni di animali nel mondo, di cui il 58 per cento in Europa; nei 20 allevamenti italiani di visoni ogni anno trovano la morte 200mila animali. «Oggi tutti sappiamo come vengono "prodotte" le pellicce e non serve essere animalisti per capire che questo è profondamente ingiusto, che è inammissibile indossare morte e sofferenza», hanno spiegato Fabiana D'Andrea, Annalisa Balli, Claudia Corsini, Giulia Fiori e Donatella Sarti, promotrici della manifestazione fiorentina. «La produzione di pelliccia implica l'allevamento e l'uccisione di milioni di animali con metodi crudeli. Camere a gas e scosse letali sono quelli più diffusi che preludono allo scuoiamento di creature alle quali viene riservata una breve e atroce vita in gabbia, fra paura e maltrattamenti. Cani procioni, visoni, conigli, volpi, ermellini, zibellini, scoiattoli e, spesso nell'abbigliamento di importazione, anche cani e gatti sono considerati merce non esseri viventi e senzienti. La pelliccia da tempo ha perso del tutto la sua funzione di indumento che ripara dal freddo. Sono vari e sempre più sofisticati i materiali sintetici e le fibre naturali presenti sul mercato già da molti anni. E se oltre alla sofferenza degli animali guardiamo anche all’ambiente, gli allevamenti di animali da pelliccia sono altamente inquinanti, sia per la concentrazione di liquami e medicinali scaricati nei terreni e nelle acque, che per lo smaltimento dei corpi delle loro vittime».

Da qui l'appello lanciato ai consumatori affinché non comprino vestiti o accessori con inserti di pelliccia. «Già alcuni noti marchi della moda hanno scelto di rinunciare alle pellicce per realizzare collezioni senza crudeltà, una decisione che incontra sempre più spesso la sensibilità delle persone, orientate verso scelte consapevoli», concludono le promotrici dell'iniziativa. «La strada è quella giusta» concludono gli organizzatori dell'iniziativa. [email protected]