Lav: "L'orso non diventi il capro espiatorio dello scontro politico"

Massimo Vitturi invita alla calma e a evitare strumentalizzazioni sulla pelle dell'animale. "Ordinanza di rimozione significa uccidere"

Cucciolo di orso in una foto AFP

Cucciolo di orso in una foto AFP

Trento, 24 luglio 2017 - «Si evidenzia come ancora una volta l'orso diventi il capro espiatorio di uno scontro politico, con Lega e Fi pronti ad attaccare il governo provinciale. Il timore è che l'orso venga dunque sacrificato sull'altare della politica, quando invece non è nemmeno ancora chiara la dinamica dell'accaduto». Ad affermarlo è Massimo Vitturi, responsabile nazionale dell'area animali selvatici della Lav. «Un uomo ferito c'è, per fortuna in modo lieve - aggiunge - e potrà testimoniare. L'orso non attacca a caso, perché se così fosse, visto che in Trentino ce ne sono tanti, si sentirebbero episodi simili ogni giorno. Se avesse voluto, l'animale avrebbe potuto fare davvero molto male. È facile che, dopo avere messo in atto tutte le misure di dissuasione, magari essersi alzato in piedi, abbia sferrato un falso attacco. Certo è che una zampata sulla nostra pelle fa male. La presenza del cane, se non sbaglio anch'esso ferito, ha inoltre certamente spaventato il plantigrado».

«Senza nulla togliere al ferito - conclude il rappresentante dell'associazione animalista - si mettano da parte le polemiche. Qui si parla già di rimozione, che in sostanza vuol dire uccidere. Come associazione abbiamo preallertato il nostro ufficio legale, come a suo tempo con Daniza». Vitturi ha colto infine l'occasione per ricordare le norme di comportamento consigliate per evitare di incontrare un orso, come ad esempio indossare un campanello e prepararsi leggendo gli appositi vademecum.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]