Mercoledì 24 Aprile 2024

Rischiano il linciaggio gli animalisti che contestano la corsa delle Oche

Lacchiarella (Milano). I carabinieri sono dovuti intervenire per salvare gli attivisti dalla furia della folla. La protesta, pacifica, e le polemiche

Uno dei momenti di tensione

Uno dei momenti di tensione

Milano, 12 ottobre 2017 - Anche quest'anno il Palio dell'Oca di Lacchiarella (Milano) ha visto la presenza degli animalisti che hanno contestano lo sfruttamento di animali impiegati per organizzare corse folcloristiche. Una trentina di attivisti indipendenti - l'episodio è dello scorso 9 ottobre ma è stato reso noto successivamente dagli animalisti - si sono infiltrati tra le oltre 20 mila persone arrivate per assistere alla manifestazione. Al momento della gara una decina di attivisti sono riusciti a eludere la sorveglianza, evitare i molteplici posti di blocco, controlli e cordoni di sicurezza. Dopo aver varcato le transenne hanno fatto irruzione sulla pista improvvisando un sit-in pacifico, silenzioso ma determinato.

Gli attivisti non hanno risposto agli insulti, alle urla, alla violenza verbale e alle minacce di morte da parte della folla fuori controllo che incitava le forze dell'ordine a malmenare e a randellare gli animalisti. L'azione diretta pacifica e finalizzata al rispetto e alla giustizia ha scatenato gli istinti primordiali di tante persone al punto da far intervenire le squadre antisommossa. «I carabinieri - è scritto in una nota - ci hanno dovuto scortare fino alle auto perché la folla era inferocita; un conduttore di oche è stato bloccato da quattro agenti perché voleva aggredire fisicamente gli animalisti. Questa violenta reazione ha richiesto l'intervento di due camionette delle forze dell'ordine per scortare i protestanti». 

Andrea Sinesi, uno degli organizzatori del blitz, dichiara: "Da diversi anni stiamo cercando di far rispettare la Legge, perché le oche sono soggette a maltrattamento psicologico ed etologico, vengono sottoposte a lavori e fatiche inutili che arrecano danno e sofferenza: in quanto costrette e incitate in vari modi a correre sull'asfalto per tutto il paese, in mezzo ad una folla rumorosa e plaudente. Dicono di amare le oche, ma in tutti gli stand è possibile acquistare salumi e ravioli con carne d'oca, è lecito sospettare che ci siano interessi economici più che amore per la tradizione e le oche. Abbiamo tenuto un incontro con il Sindaco, depositato oltre 5mila firme, attuato un email bombing, portato avanti un presidio pacifico sotto il Comune, abbiamo depositato denuncia penale, diffide, esposti e interrogazioni parlamentari; quest'anno abbiamo voluto dare un forte segnale, perché le oche non possono aspettare la burocrazia italiana, le oche non hanno voce per parlare e difendersi: noi, siamo la loro voce. E grazie alla nostra azione, anziché tre giri della pista, ne hanno completato solo uno. La nostra non è una lotta contro il Comune di Lacchiarella o contro i cittadini, la nostra è una lotta contro ogni forma di schiavitù e sofferenza animale".

«Il sindaco Antonella Violi - concludono gli animalisti - nei giorni scorsi ha ricevuto una diffida dall'onorevole Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle, ma lei ha ribadito la sua volontà nel proseguire con la tradizione, non tenendo in considerazione il parere dei veterinari, etologi e comportamentisti che hanno affermato quanto il Palio non rispetti le caratteristiche etologiche dell'animale a cui si aggiunge anche un maltrattamento fisico dato che si impone una lunga corsa su asfalto ad un animale con la zampe palmate per finalità natatoria». Così conclude la nota degli animalisti. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]