Mercoledì 24 Aprile 2024

E' rivolta contro il Piano che lascia sparare ai lupi. Vola il mail bombing

Iniziativa lanciata da Enpa contro il ministro dell'Ambiente e mentre le associazioni chiedono di dialogare con il premier Gentiloni, si parla apertamente di un "suicidio politico" dell'esecutivo. Gli italiani pronti alla mobilitazione in difesa degli animali. gIà 200.000 adesioni

Lupo in una foto Cianchi per WWF

Lupo in una foto Cianchi per WWF

ENPA LANCIA PROTESTA SUL WEB E CHIEDE L'INTERVENTO DI GENTILONI Milano, 5 dicembre 2017 -  "Sono già 200mila le adesioni al mail bombing promosso dall'Enpa attraverso la propria pagina Fecebook per dire no all'ennesimo colpo di mano del ministro Galletti. Com'è noto infatti, il titolare dell'Ambiente - dicastero che dovrebbe proteggere la fauna, non certo assecondare i bracconieri e gli allevatori estremisti - ha deciso di presentare, contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani e contro ogni buonsenso, una nuova versione del Piano lupo che reintroduce la possibilità di uccisioni, dopo una moratoria di due anni. Il nuovo piano sarà sottoposto domani, mercoledì 6 dicembre, all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni che dovrebbe pronunciarsi al riguardo. Per questo, l'Ente nazionale protezione animali lancia un appello agli italiani affinché si mobilitino in massa per evitare lo sterminio di un animale che è da sempre simbolo della natura e della libertà". Lo si legge in una nota dell'Enpa. "Nelle scorse settimane milioni di italiani hanno permesso, anche attraverso la nostra pagina Facebook, di salvare e di far tornare in Italia la cagnolona Iceberg; oggi chiediamo loro di compiere un altro miracolo e di fermare Galletti prima che diventi l'artefice di un vero biocidio. Ma lanciamo un appello anche al premier Gentiloni - dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi - affinché fermi, con le elezioni ormai imminenti, quello che sembra essere un harakiri politico".

Insomma, al presidente del Consiglio dei ministri - continua la nota - Enpa chiede di non assecondare i macroscopici errori politici del suo ministro dell'Ambiente, il peggiore che l'Italia abbia mai avuto, il quale - tra l'altro - ha sempre rifiutato ogni offerta di dialogo da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste. "Galletti - prosegue Rocchi - si è sempre arroccato sulle sue posizioni, o meglio su quelle dei bracconieri e degli allevatori estremisti, rifiutando anche solo di prendere in considerazione le ragioni della scienza. Che ha dimostrato quanto siano inefficaci e inutili, a fini del contenimento demografico, le uccisioni. Dei lupi come di qualsiasi altra specie selvatica. Su questo, il ministro può consultare un importante studio dell'Eurac, di cui, evidentemente, sembra essere all'oscuro". "Il nostro Paese ha bisogno di tutelare il suo patrimonio più prezioso, la natura e gli animali, non certo fare tabula rasa di un territorio già così gravemente ferito dall'incuria e da un'aggressione continua, che ha pochi precedenti nella storia della Repubblica", conclude la nota della Protezione animali. Per aderire al mail bombing:  http://urlin.it/1459a0

LAV: UN MILIONE E MEZZO DI EURO PER CONTARE GLI ANIMALI, ANZICHE’ PREVENIRE LE PREDAZIONI Non ci va leggera la LAV, Lega antivivisezione.  Le ipotesi circolate nei giorni scorsi rispetto a una modifica del testo del Piano Lupo - secondo le quali dopo la bocciatura da parte delle Regioni, nel febbraio scorso, della possibilità di uccidere i lupi, questa eventualità  sarebbe rivalutata dalla fine del 2019 - sono confermate dallo stesso Ministero dell’Ambiente, che annuncia anche l’impegno a finanziare il monitoraggio dei lupi sul territorio italiano, riferisce una nota dell'organizzazione.  “Ci opponiamo a questo accordo pre-elettorale sulla pelle dei lupi, che da una parte finanzia il monitoraggio della presenza del carnivoro in Italia, confermando implicitamente che non esistono dati nazionali aggiornati, e dall’altro annuncia l’autorizzazione agli abbattimenti, con partenza tra due anni – così Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici – ci appelliamo alle Regioni che si sono opposte all’ipotesi di autorizzare il “bracconaggio di Stato”, dopo 46 anni di rigorosa protezione, affinché tengano fede alla loro posizione durante la riunione di domani”.  Provincia di Trento e Valle d’Aosta si sono unite a Toscana e Bolzano nel fronte favorevole alle uccisioni dei lupi: “ribadiamo ancora una volta che il resto dei provvedimenti previsti dal nuovo Piano lupi devono essere approvati subito – conclude Vitturi – la scienza e la ricerca finanziata dai progetti europei ha ampiamente dimostrato la piena efficacia delle misure di prevenzione, che rappresentano l’unica possibilità concreta di evitare le predazioni”. Per il WWF è urgente la necessità di approvare il Piano ma senza deroghe per gli abbattimenti.

WWF: L'UNICA RICETTA CHE FUNZIONA DAVVERO E' LA PREVENZIONE  Il Wwf chiede che il Piano venga approvato al più presto, escludendo il ricorso agli abbattimenti in deroga, che non risolvono i problemi della convivenza tra lupo ed attività produttive, come dimostrano le esperienze negative della Francia e di altri paesi europei. Al contrario i casi di prevenzione, dove attuati seriamente e sfruttando gli ingenti fondi europei già disponibili per gli allevatori, hanno dimostrato un netto calo dei danni, come ad esempio in Piemonte, Emilia-Romagna e nel Grossetano, consentendo di ricorrere agevolmente agli indennizzi per i pochi casi irrisolvibili. "E' un momento cruciale per il futuro del lupo in Italia - dichiara Dante Caserta, vicepresidente Wwf Italia - Chiediamo che il Piano venga approvato con fondi adeguati per monitoraggi coordinati e per la messa in opera da subito delle migliori misure di prevenzione, rimboccandoci le maniche tutti insieme per minimizzare i conflitti e ridurre drasticamente il bracconaggio. Solo così dimostreremo che la convivenza è possibile e potremo mettere la parola fine (con buona pace di chi la cavalca per i propri interessi) ad una 'guerra del lupo' che sta andando avanti da troppo tempo e le cui principali vittime sono da un lato questi splendidi animali e dall'altro gli stessi allevatori, a cui vengono promesse soluzioni che in realtà non risolvono proprio nulla". 

VERDI: PRONTI A DENUNCIARE L'ITALIA ALLA UE «Ancora non capiamo perché il ministro Galletti si sia intestardito con l'idea che i lupi debbano essere abbattuti. La riunione della Conferenza Stato-Regioni domani si troverà sulla scrivania il suo Piano Lupo che, aldilà della presunta sospensione, certificherà l'uccisione di questa specie protetta». Lo scrive in una nota la coordinatrice del'esecutivo dei Verdi Luana Zanella. «Noi Verdi - aggiunge Zanella - dopo aver lanciato con successo la petizione per la Salvaguardia del Lupo, siamo pronti alla mobilitazione permanente nel caso che nella riunione di domani lo Stato e le Regioni decidano di licenziare questa norma assurda e anacronistica. E siamo pronti a denunciare l'Italia all'Unione europea per chiedere di intervenire nel caso non si desista dall'idea di abbattere i Lupi, specie protetta dalla direttiva Habitat». 

LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE: NON PERMETTEREMO A CACCIATORI E POLITICI DI DECIDERE L'ECOSISTEMA

«A pochi mesi dall'uccisione dell'orsa KJ2, la Provincia di Trento continua a mostrare il suo lato peggiore nei confronti degli animali selvatici. A farne le spese questa volta sono i lupi, per i quali l'ente locale ha chiesto una deroga alla direttiva nazionale sulla gestione del lupo». Lo scrive in una nota la Lega nazionale per la difesa del cane (Lndc). «Evidentemente per la Provincia di Trento esiste solo il lupo cattivo. Come un secolo fa, secondo l'ente alpino, questi predatori vanno eliminati, cacciati, possibilmente devono sparire. L'ecosistema lo decidono i cacciatori e i politici», afferma Piera Rosati, presidente di Lndc Animal Protection. «Anziché difendere il territorio con le misure di prevenzione che già altre Regioni hanno messo in campo con successo - continua Rosati - Trento sceglie la politica dal grilletto sempre facile e dal facile consenso. Ma non è così che si affronta il problema della presenza e della reimmissione del primo predatore della scala alimentare in natura. Il lupo è il primo regolatore dell'ecosistema. D'altra parte le campagne contro di lui, la demonizzazione che si basa sull'ignoranza e sul pregiudizio figlio di visioni mentali retrograde e ristrette, generano di continuo questi rigurgiti di caccia alle streghe». «Siamo stati fin dall'inizio in prima linea affinché dal Piano Lupo venisse eliminata la possibilità di abbattere questi animali e non permetteremo che si dia il via a deroghe che consentono l'uccisione dei lupi per dare un contentino a questa o quella Provincia o Regione», conclude Rosati.

AIDAA: TUTTA UNA QUESTIONE ELETTORALE, PIANO IRRICEVIBILE

Da parte sua "L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ritiene una provocazione dettata solo da finalità di speculazione politica la decisione di ripresentare  il piano lupo da parte del ministro dell'ambiente Galletti. Pertanto AIDAA ritiene irricevibile qualsiasi forma di piano lupo che preveda oggi, o tra due anni, l'abbattimento anche di un solo lupo e che stanzia fondi non per preservare ma soltanto per monitorare la specie. Riteniamo inoltre grave l'assenza di qualsiasi sanzione nei confronti degli allevatori non in regola con le normative del piano lupo nelle attività di tutela delle greggi. Un atto ancora più grave e chiaramente dettato dalla volontà del ministro di usare questo piano lupo per accappararsi i voti dei pastori e degli allevatori nelle prossime tornate elettorali. Fare campagna sulla pelle degli animali oltre che disgustoso è politicamente criminale. Per questo AIDAA si augura che il piano venga quantomeno ritirato e conferma per il 5 gennaio 2018 una mobilitazione nazionale e l'istituzione della giornata del Lupo proprio per quella data". 

MOVIMENTO CINQUE STELLE: IL BRACCONAGGIO NON HA INSEGNATO NULLA?

"Il nuovo testo del Piano lupo, sebbene appaia migliorativo per la previsione di studi di popolazione dei lupi, non cancella però gli abbattimenti e non prevede l'obbligatorietà e il finanziamento adeguato per i sistemi di deterrenza (recinzioni, sistemi elettronici, dotazione di cani da guardiania, pastori ecc) e per questo lo riteniamo irricevibile ed inaccettabile". Lo affermano in una nota congiunta i deputati del MoVimento 5 Stelle Paolo Bernini, Mirko Busto e Vittorio Ferraresi, che aggiungono: "E' vergognoso che tutti gli episodi di bracconaggio registrati in tutta la penisola non abbiano insegnato nulla e che, contro questi, non siano stati presi adeguati provvedimenti. Siamo di fronte a un fenomeno che mai prima d'ora era stato rilevato, almeno da quando è in vigore la tutela del lupo. Questa specie, lo ricordiamo, è protetta dal 23 luglio 1971 con decreto Ministeriale che ne proibì la caccia, la legge n.157/92 inserì il lupo tra le specie particolarmente protette; la Direttiva Habitat inserì il lupo tra le specie di interesse comunitario che richiedono una rigorosa protezione e numerose altre sono le tutele previste per questa specie; mentre il Piano lupo che si andrà a votare in conferenza Stato-Regioni non consente di garantire in alcun modo la tutela dovuta ad una specie particolarmente protetta da norme nazionali ed internazionali e che è patrimonio indisponibile dello Stato". 

 

  IL MINISTERO DELL'AMBIENTE: IL NUOVO PIANO FRUTTO DI INTENSA MEDIAZIONE

"La nuova stesura del Piano per il lupo è il frutto di un intenso lavoro di mediazione del ministero, che ha accolto larga parte delle richieste pervenute dalle Regioni. Il testo che andrà in discussione in conferenza Stato-Regioni prevede la sospensione per due anni della decisione sulla possibilità del ricorso alle deroghe per il prelevamento dei lupi". Lo afferma in una nota il Ministero dell'Ambiente. Altra novità, spiega ancora il comunicato, "è il coordinamento nazionale per le azioni di monitoraggio della specie, su cui il ministero impegnerà un milione e mezzo di euro fino al 2020. L'obiettivo è arrivare quanto prima a dotare il Paese delle 22 azioni contenute nel piano, scritte dai massimi scienziati ed esperti in materia. Il piano per il lupo è necessario alla salvaguardia della specie dal fenomeno del bracconaggio e a migliorare, attraverso un percorso per fasi, la convivenza tra uomo e lupo. D'altra parte, non approvare il piano significa mantenere una situazione di stallo rispetto alle problematiche territoriali e questo non fa che peggiorare la situazione sul territorio". Così conclude la nota del Ministero nella quale non si fa riferimento alle normative europee di salvaguardia e non si citano gli esempi virtuosi raggiunti dove sono state messe in atto le misure di prevenzione per proteggere le greggi. [email protected]