Martedì 23 Aprile 2024

"Per il cane Angelo una sentenza storica. Ma insufficiente"

Lega nazionale per la difesa del cane riflette sulla condanna al massimo della pena dei quattro che massacrarono il randagio di Sangineto

Cane randagio in una foto di repertorio

Cane randagio in una foto di repertorio

Paola, 27 maggio 2017 - Il Giudice accoglie la richiesta del PM e condanna gli aguzzini del povero randagio Angelo a 16 mesi, la pena massima prevista. LNDC soddisfatta per una sentenza storica ma ancora insufficiente: è ora di inasprire le pene per chi uccide senza pietà. Si è concluso il procedimento per animalicidio più seguito di quest’anno e si è concluso con una sentenza decisamente storica. È infatti il primo caso di condanna con il massimo della pena per uccisione di animale in Italia. Ai sensi dell’art. 544-bis, “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. In questo caso, la pena massima è stata ridotta da 24 a 16 mesi a causa dell’applicazione del rito abbreviato. 

“In questi giorni si sta svolgendo il 4° Congresso Nazionale LNDC e siamo stati felici di averlo aperto con questa notizia”, commenta Piera Rosati, presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane. “Tuttavia, se da un lato c’è soddisfazione per una condanna che farà storia, dall’altro c’è l’amara consapevolezza che gli assassini non faranno un solo giorno di reclusione. Dopo questa vittoria è ancora più importante continuare a battersi affinché il legislatore capisca che è ora di inasprire le pene per i reati contro gli animali. Chi mostra un tale disprezzo per la vita deve essere punito e non può cavarsela con i lavori socialmente utili”.

Il Giudice infatti ha applicato la sospensione della pena, subordinata all’esecuzione di sei mesi di pubblica utilità presso un’associazione di protezione animali. “Non sempre i giudici subordinano la sospensione della pena a una condizione”, osserva Michele Pezone, legale e Responsabile Diritti Animali LNDC. “Per noi questo è l’ennesimo segnale – oltre all’applicazione del massimo – che atti così violenti e crudeli meritano punizioni più severe ed esemplari”. Piera Rosati conclude: “LNDC si impegnerà affinché Angelo non venga dimenticato, anche grazie al progetto promosso in partnership con Newscapes Entertainment per la realizzazione di un cortometraggio che racconti la vita del dolce e sfortunato randagio affinché sia ricordato per sempre e, attraverso i proventi del film realizzato, possa aiutare i suoi fratelli abbandonati e maltrattati”. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]