Giovedì 25 Aprile 2024

LAC accusa: "La Lombardia spreca denaro e svuota i cieli"

Dito puntato sui cosiddetti "favori" fatti ai cacciatori e sulle deliberazioni sulle quote venatorie

Allodola in volo

Allodola in volo

Milano, 28 maggio 2017 - Con sentenza  n. 1129/2017 depositata il 19.05.2017 il TAR Lombardia ha condannato la Regione Lombardia alla rifusione delle spese processuali in favore della LAC -Lega Abolizione Caccia, liquidate complessivamente in € 2.500,  oltre spese accessorie e rimborso del contributo unificato. Il ricorso era stato  presentato  sul carniere (quota massima abbattibile per ciascun cacciatore)  dell’Allodola  concesso nella stagione venatoria 2016/17.  La Regione Lombardia - secondo il TAR Lombardia - aveva deciso le quote delle allodole da cacciare su valori in eccesso  discostandosi dal parere obbligatorio reso dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) senza essere supportato da un’adeguata istruttoria e motivazione. Anche l’anno scorso il TAR Lombardia aveva condannato la Regione Lombardia  alla rifusione delle spese processuali in favore della LAC,  sempre per non avere rispettato il parere ISPRA sul prelievo dell’Allodola. E' quanto riferisce una nota della LAC.

"Invece di rispettare la legislazione nazionale e di occuparsi di questioni più serie e urgenti, la Regione Lombardia continua senza vergogna a riapprovare deliberazioni che sono già state oggetto di motivate censure da parte dei giudici amministrativi, il tutto solo per accontentare un numero sempre più sparuto di cacciatori. Uno spreco di risorse e di soldi pubblici che avviene in un contesto di assenza di criteri di imparzialità, trasparenza ed adeguata motivazione", riporta ancora il comunicato della Lega abolizione caccia.

Nel prezzo che noi tutti siamo costretti a pagare per i trastulli dei cacciatori – negli ultimi otto anni quasi uno su quattro ha appeso il fucile al chiodo, -23%  – è incluso anche il pressante rischio di sparizione per l’Allodola che da sempre per suo canto ispira poeti, scrittori e musicisti, sottolinea LAC.  

La caccia ha infatti un impatto devastante sulla  popolazione di questa specie, in decremento,  che  è già drasticamente calata del 45% nel periodo 2000-2014, soprattutto in quelle Regioni come la Lombardia che ospitano le popolazioni più numerose a livello nazionale  e che ne rappresentano un importante habitat riproduttivo (Pianura Padana).  Quest’anno - prosegue la nota - , sempre in ossequio alla politica di raschiare il barile del patrimonio faunistico, è stato approvato dal Consiglio regionale lombardo, il 16 maggio 2017 attraverso  la cosiddetta “Legge di semplificazione”,  insieme ad altre facilitazioni venatorie, un pacchetto di dieci giornate di caccia alla migratoria anche con appostamento temporaneo, di cui i cacciatori potranno usufruire al di fuori della propria provincia.  I cacciatori lombardi, potendosi i muovere liberamente, affolleranno le aree dove è più presente la selvaggina - come appunto l’Allodola - il tutto anche contro gli interessi dei cacciatori locali. Così accusa LAC. 

Secondo la legge nazionale i cacciatori, per esercitare l’attività nel territorio destinato alla caccia, devono iscriversi agli "ambiti territoriali di caccia". La logica insita nella legislazione nazionale è invece quella di  legare il cacciatore  al proprio territorio, ponendo un freno al cosiddetto nomadismo venatorio,  ovvero a cacciatori che percorrono in lungo ed in largo gli ambienti naturali con effetti devastanti sia per il territorio sia per la fauna che, essendo a loro estranei, ancor di più sono vissuti in un’ottica predatoria, conclude la nota della LAC.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]