Migrazione guidata: partito il maxi stormo di Ibis eremita

Trentuno in aria per seguire le "mamme adottive" e istruttrici che porteranno il gruppo, mai così numeroso, fino all'oasi di Orbetello. La soddisfazione del Parco Natura Viva di Bussolengo

Ibis eremita in volo

Ibis eremita in volo

Andelsbuch (AT), 16 agosto 2017 - “Quest’anno la migrazione è da primato: tutti i piccoli nati allo zoo di Rosegg nell’aprile scorso hanno superato i 3 mesi di addestramento al volo e in 31, lunedì hanno concluso la prima tappa della 4° Migrazione Guidata dall’Uomo degli ibis eremita, che dalla Germania li condurrà verso le temperature miti dell’Italia. Si riparte giovedì 17 agosto per prendere quota sulle Alpi”.

L’annuncio è del Parco Natura Viva di Bussolengo, unico partner italiano del progetto europeo “Reason for hope” per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita, che quest’anno è parte dello staff a terra insieme al Waldrappteam. “E’ il numero più alto di esemplari mai impegnato nella migrazione guidata, unito in un unico gruppo e affidato anche quest’anno alle cure di Anne e Corinna, le due mamme adottive che come sempre, ad una manciata di ore dalla schiusa hanno cominciato a prendersi cura di loro in via esclusiva. Si tratta di due veterane che dal 2014 conducono giovani di ibis eremita a bordo di un ultraleggero a motore fino in Toscana, lungo la rotta di svernamento”.

Dal Lago di Costanza in Germania ad Andelsbuch, in Austria, questa prima porzione di viaggio ha impegnato uomini e uccelli per 88 chilometri, percorsi in circa 2 ore di volo. Una sosta breve e la migrazione proseguirà per affrontare le Alpi a 2.200 mt sul passo di Resia, punterà verso l’Alto Adige e continuerà in vista di Belluno. Da lì lo stormo scenderà a sud per sorvolare la valle del Po e farsi trovare pronto ad un altro grande appuntamento, quello con gli Appennini. Una volta in Toscana, la destinazione conclusiva è all’Oasi di Orbetello. Allora, gli uccelli e le due mamme adottive avranno percorso più di 1000 chilometri e impiegato almeno due settimane, forse tre, scandite in 5 o 6 tappe. E avranno compiuto per la quarta volta dall’inizio del progetto europeo per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita “Reason for hope”, l’impresa di insegnare la rotta verso il clima mite dell’Italia ad una specie migratoria estinta in Europa dal XVII secolo. In primavera, quando sarà il momento di rientrare nei quartieri invernali di Germania e Austria, gli ibis eremita saranno in grado di percorrere la propria strada in senso inverso, autonomamente e senza più bisogno dell’aiuto dell’uomo. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]