Trafficante di cuccioli condannato a tre anni. Definitivamente

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a carico di un uomo accusato di aver maltrattato i piccoli animali

Traffico di cuccioli in una foto di repertorio

Traffico di cuccioli in una foto di repertorio

Roma, 15 gennaio 2018 -  Cuccioli di cane ammassati in casse di plastica, con ciotole sporche senza cibo nè acqua, e nessun sistema di pulizia o riscaldamento. Quelli in cattive condizioni di salute erano tenuti in una stanza separata, fatiscente: un cagnolino agonizzante, poi deceduto, venne ritrovato in un freezer in disuso. Per questa terribile storia di maltrattamenti su animali, il titolare di un'impresa è stato condannato in via definitiva a 3 anni di carcere e a versare una provvisionale di 15mila euro.

L'imputato, giudicato dal tribunale di Lodi in primo grado e poi dalla Corte d'appello di Milano, è stato condannato per aver "maltrattato con crudeltà e senza necessità 112 cuccioli di cane", cagionando loro delle lesioni, allontanandoli prematuramente dalla madre, sottoponendoli a vaccinazioni prima del tempo, portandoli dall'Ungheria in Italia senza un preventivo esame clinico, per poi porli in commercio contraffacendo il passaporto canino. La Cassazione - terza sezione penale - ha dichiarato inammissibile il suo ricorso contro la condanna inflittagli dai giudici di merito: legittimo il diniego di qualunque attenuante, ha spiegato la Corte nella sentenza depositata oggi, soprattutto data "l'assenza di resipiscenza", l'"elevato numero di cuccioli coinvolti", la "gravità dei maltrattamenti" e il "contesto di commissione delle condotte".  [email protected]